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mercoledì 14 settembre 2022 | 18:15
Cronaca

Il caso - Si frattura il femore a Caulonia ma viene operata a Forlì, l’odissea di una donna di Bolzano - Notizie

La signora ha espresso la propria preoccupazione ai familiari i quali, constatando il ritardo dell’intervento chirurgico, hanno deciso di inviare a proprie spese un’ambulanza per prelevarla e trasferirla nel presidio ospedaliero in Emilia Romagna

di Ilario  Balì

Non c’è pace per il reparto di Ortopedia dell’ospedale di Locri, finito nella bufera dopo le dimissioni del primario Fulvio Furci, a pochi giorni dalla firma del contratto dopo aver vinto il concorso bandito dall’Asp di Reggio Calabria. Mentre infuria la polemica tra Regione e sindacati, sono diverse le testimonianze di pazienti costretti a fare i conti con le carenze di personale della struttura di contrada Verga. È il caso della signora Adriana, da decenni residente a Bolzano, ma solita a trascorrere le vacanze in un campeggio di Caulonia.

«Lo scorso 28 agosto – è la denuncia di un testimone - la donna cade accidentalmente e viene soccorsa dal 118, che provvede all’accertamento di una frattura del femore. Dopo aver trascorso 3 giorni presso il nosocomio locrese – racconta - la donna ha espresso la propria preoccupazione ai familiari i quali, constatando l’incredibile ritardo dell’intervento chirurgico, hanno deciso di inviare a proprie spese un’autombulanza per prelevarla e trasferirla presso l’Ospedale di Forlì, dove la signora è stata tempestivamente operata».

Nel reparto locrese al momento sono in servizio solo quattro medici, a fronte di un organico effettivo che dovrebbe comprendere 10 sanitari incluso il primario. I ricoveri sono attivati solo in caso di urgenza, mentre gli interventi chirurgici sono subordinati alla presenza di un’anestesista. Problemi e carenze vecchie di almeno cinque anni, come racconta un cittadino originario di Roccella Jonica.

«L’ospedale è nella stessa situazione del 2017 – spiega – quando mio padre venne ricoverato per la rottura del femore e operato dopo una settimana di attesa, per poi lasciarci qualche giorno dopo l'intervento. All'epoca venni sbeffeggiato per aver scritto, con tono amaramente ironico, che era meglio buttar giù l'ospedale e costruirci al suo posto un centro commerciale piuttosto che lasciarlo languire nelle tristi condizioni che tutti conosciamo».