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martedì 27 settembre 2022 | 22:00
Politica

Il messaggio - Timori del M5s per il Rdc, Tavernise: «Se Meloni lo abolisce si tornerà al ricatto del lavoro a 20 euro al giorno» - Notizie

VIDEO | Il consigliere regionale grillino esprime la sua preoccupazione sulla  volontà della destra di cancellare il reddito di cittadinanza: «Qualcosa va rivista, ma è uno strumento essenziale per moltissime persone»    

di Matteo Lauria

Il mondo grillino teme l’abolizione del reddito di cittadinanza con l’avvento delle destre. Un chiaro messaggio, in questa direzione, arriva dal Consigliere regionale del M5S Davide Tavernise che preannunzia il rischio di un ritorno al passato, al lavoro nero e sottopagato. Ed è per questo che lancia l’allarme.

«Adesso che la Meloni tornerà al Governo vorrà togliere il Rdc e i giovani e meno giovani si ritroveranno a lavorare sotto ricatto per 20-25 euro al giorno. Mi auguro che il M5S possa far sentire la sua voce a Roma a difesa e a tutela dei più deboli».  Il grillino ammette che il reddito di cittadinanza, così come concepito, vada rivisto ma senza perdere lo spirito e la ragione per cui è nato. Che è di incanalamento al mondo del lavoro per i soggetti svantaggiati.

«Il problema è che il M5S in Italia non ha mai governato in nessuna Regione, sempre amministrate dal centrodestra e dal centrosinistra. La riforma dei centri dell’impiego è in mano ai governatori. Lo strumento indubbiamente va rivisto, si deve dare la possibilità a chi percepisce il Rdc di inserirsi nel mondo del lavoro, ma molto dipende dalle regioni e da chi politicamente le rappresenta».

Alle note polemiche sollevate da chi ritiene che da quando è stato introdotto il Rdc non si trova lavoro, il rappresentante grillino risponde:«Quando si offre uno stipendio dignitoso, le persone vogliono andare a lavorare. Non penso che il nostro sia un territorio formato da sfaticati. Per di più siamo tutti a conoscenza delle maglie ristrette per accedere al Rdt. Il punto è che si strumentalizza nonostante vi siano padri di famiglia che perdono lavoro a 50/60 anni e non riescono più ad entrare nel mercato del lavoro».