Sezioni
Edizioni locali
Blog
giovedì 13 ottobre 2022 | 08:00
Italia Mondo

Nuova legislatura - Parlamento, oggi si insediano le Camere: verso l’accordo sulle presidenze a Fratelli d’Italia e Lega - Notizie

Un primo “giorno di scuola” segnato da una novità assoluta: ad occupare gli scranni dei due emicicli ci saranno 345 deputati e senatori in meno conseguenza della riforma costituzionale voluta dal M5s

di Redazione

La camera dei deputati

L'avvio ufficiale della XIX legislatura è alle porte. E al massimo entro sabato prossimo, ma appare plausibile già per questa mattina - sempre salvo sorprese dell'ultimo minuto - si conosceranno i nomi di entrambi i nuovi presidenti dei due rami del Parlamento. Dunque, si va verso un'elezione a tempi di record.

Numeri alla mano, l'ampia maggioranza incassata dal centrodestra al Senato lascia infatti prevedere che già oggi, al primo scrutinio, sarà eletto il successore di Elisabetta Casellati. Per conoscere il successore di Roberto Fico, invece, si dovrà attendere la giornata di venerdì, quando si procederà al quarto scrutinio.

Votazione che, se tutto filerà liscio e senza intoppi, potrebbe avvenire la mattina stessa. Nelle intenzioni, infatti, c'è la volontà di procedere con i primi tre scrutini domani, nella prima giornata di votazioni (quando i quorum richiesti sono molto alti, il che rende impossibile l'elezione del presidente di Montecitorio da parte della sola maggioranza, seppur ampia), per svolgere poi la quarta votazione, in cui il quorum si abbassa, venerdì mattina

La prima seduta di Camera e Senato è convocata per oggi, giovedì 13 ottobre alle 10 e alle 10,30, ma già da lunedì deputati e senatori, soprattutto quelli eletti per la prima volta, hanno varcato i portoni dei due palazzi per l'adempimento delle incombenze burocratiche (dalla registrazione alla foto per il tesserino parlamentare fino all'assegnazione dell'account personale).

Un primo “giorno di scuola” segnato da una novità assoluta: ad occupare gli scranni dei due emicicli ci saranno 345 deputati e senatori in meno, conseguenza della riforma costituzionale targata M5s che ha tagliato il numero degli eletti: da 630 a 400 a Montecitorio, da 315 a 200 a palazzo Madama.