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giovedì 20 ottobre 2022 | 18:13
Cronaca

La vicenda - Inchiesta sull’acquisto di nuovi locali per l’Aterp di Vibo, per 14 imputati arriva la prescrizione - Notizie

A processo solo in 2. L’indagine partì nel 2015 quando la Guardia di finanza raccolse tutta la documentazione relativa all'acquisizione dell'immobile in cui sono ubicati gli uffici dell’ente

di G. B.

In due a processo per l’inchiesta sull’Aterp di Vibo, ma solamente perchè loro stessi hanno rinunciato alla prescrizione dei reati. Gli altri 14 imputati non rinunciano (come loro diritto) alla prescrizione e il gup del Tribunale di Vibo, Giorgia Ricotti (subentrata il 14 ottobre scorso al precedente gup Francesca Del Vecchio) decide per loro il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. La richiesta di rinvio a giudizio era stata avanzata dalla Procura nel gennaio 2018.

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Prescrizione

Questi gli imputati che escono dal procedimento per intervenuta prescrizione:

Rinvio a giudizio

Rinviati a giudizio poichè loro stessi hanno rinunciato alla prescrizione: Nicola Barbuto, 75 anni, di Vibo (ex revisore dei conti dell’Aterp); Nicola Bosco, 81 anni, di Vibo (ex revisore dei conti dell’Aterp), entrambi difesi dall’avvocato Diego Brancia. Nel procedimento sull’Aterp vengono (o venivano, a questo punto) a vario titolo ipotizzati i reati di truffa aggravata, abuso d’ufficio in concorso, falsità ideologica e turbativa d’asta.

L’inchiesta

L’inchiesta è stata avviata nel 2015 quando la Guardia di finanza – oltre alla documentazione relativa a 32 assunzioni con contratti a progetto – aveva acquisito tutta la documentazione relativa all’acquisto, per la somma di 2 milioni e 800mila euro, della sede in cui sono ubicati gli uffici dell’Aterp di Vibo. L’edificio era stato acquistato dall’Aterp guidata da Antonino Daffinà (in quota Forza Italia) quando già si sarebbe avuta piena consapevolezza, ad avviso degli investigatori, che la legge regionale numero 24 del 2013 avrebbe di lì a poco soppresso l’Aterp di Vibo Valentia ed accorpato tutte le Aterp provinciali in un’unica azienda regionale. I soldi utilizzati per comprare la nuova sede dell’Aterp di Vibo provengono dal fondo ex Gescal (Gestione case per i lavoratori) che doveva invece servire a ben altri scopi.Per approfondire, continua a leggere su IlVibonese.it