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giovedì 17 novembre 2022 | 18:00
Cronaca

Lavori in corso - Nuovo ospedale Sibaritide, la Cgil: «Incontriamoci per discutere come gestire l’aumenti dei costi» - Notizie

VIDEO | Il sindacato tramite il segertario generale dell'area Giuseppe Guido teme che i rincari potrebbero pregiudicare l’andamento dei lavori: «Bisogna essere sicuri che ci sia un'adeguata copertura finanziaria»

di Matteo Lauria

I lavori del nuovo ospedale della Sibaritide procedono regolarmente e seguono la tabella di marcia prevista. Due sono gli elementi che rischiano di turbare l’andamento dei lavori: il rincaro dei prezzi (dall’energia alle materie prime) e la strada di collegamento che congiunge il nuovo presidio alle due ex città di Corigliano e di Rossano. Per il resto, soprattutto per le opere primarie di urbanizzazione, è tutto previsto nel cronoprogramma dei cui contenuti si discuterà nel primo trimestre del 2023.

Il segretario generale Sibaritide-Pollino-Tirreno Giuseppe Guido (foto a sinistra) si dice preoccupato sulla problematica dei rincari che potrebbe far lievitare i costi dell’opera e il problema è che non si discute di un’adeguata copertura finanziaria: «Non vorremmo ritrovarci con risorse insufficienti che possano compromettere l’andamento dei lavori e ritrovarci un domani con una nuova cattedrale nel deserto - afferma il segretario Guido - Al momento il cantiere funziona, le maestranze sono occupate, non ci sono licenziamenti, anzi abbiamo firmato un accordo per il doppio turno per consentire lo scarico di materie prime anche nelle ore pomeridiane».

Ma per il sindacalista è necessario indire una riunione urgente a Catanzaro con il presidente Roberto Occhiuto per affrontare la questione del caro energia unitamente all’azienda e alle organizzazioni sindacali per fare il punto sui finanziamenti. Altro filone è la realizzazione della strada di collegamento con le due aree urbane: «Era un’opera affidata al comune di Corigliano-Rossano che ci aspettavamo fosse già cantierizzata, ma ancora non lo è. Li segnaliamo un ritardo ma al momento non siamo preoccupati».