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mercoledì 14 dicembre 2022 | 20:06
Cronaca

Il processo - Eyphemos, chiesti 500 anni di carcere per 39 imputati: mano pesante contro l’ex consigliere regionale Creazzo - Notizie

La procura alla fine della requisitoria ha invocato l'assoluzione per 11 persone. L'inchista ha portato all'arresto di capi storici, dei vertici e presunti affiliati della potente cosca Alvaro a Sant'Eufemia d'Aspromonte

di Francesco Altomonte

Domenico Creazzo

Quasi 500 anni di carcere. È quanto chiesto dalla procura antimafia di Reggio Calabria nei confronti di 39 imputati finiti nella maxi inchiesta denominata Eyphemos e che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario. Un’inchiesta che ha decapitato il ramo della cosca Alvaro che opera nel comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte, ha portato in carcere diversi esponenti politici e allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del piccolo comune aspromontano della provincia di Reggio Calabria.

Nell’inchiesta sono finiti, tra gli altri, l’ex consigliere regionale Domenico Creazzo (ed ex sindaco di Sant’Eufemia), arrestato pochi giorni dopo la sua elezione a Palazzo Campanella nella lista di Fratelli d’Italia, e il parlamentare di Forza Italia Marco Siclari, già condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere nel processo in abbreviato.

Pesantissima la richiesta della Dda nei confronti di Creazzo: 16 anni di reclusione, poco di meno di imputati considerati al vertice del clan: dai 30 anni Domenico Alvaro, passando per i 25 di Giuseppe Napoli ai 18 anni di carcere per diversi presunti affiliati alla cosca.

La procura, alla fine della requisitoria, ha chiesto l’assoluzione di 11 persone.

Le richieste di condanna

Domenico Alvaro (classe 77) 30 anniCosimo Alvaro (classe 62) 12 anniRosario Bonfiglio 3 anniEmanuele Crea 18 anniAntonino Creazzo 18 anniDomenico Creazzo 16 anniGregorio Cuppari 3 anniGiuseppe Antonio Galletta 10 anniCosimo Idà 18 anniGiasone Italiano 22 anni e 6 mesiRocco Laurendi 12 anniBruno Modafferi 15 anniVincenzo Modafferi 15 anniDiego Orfeo 2 anniAntonino Borgia 18 anniSalvatore Alvaro 18 anniGiuseppe Crea 15 anniDomenico Alvaro (classe 81) 15 anniGiuseppe Bagnato 18 anniCarmelo Napoli 8 anniCosimo Cannizzaro (detto Spagnoletta) 18 anniCarmelo Castagnella 7 anni e 1 meseVincenzo Condina (detto U russu) 18 anniMauro Fedele 4 anniDiego Forgione (detto Mario u peones) 18 anniFrancesco Crea 8 anniRocco Iannì 4 anniAntonino Laurendi (detto Ninareddu u pistolu) 15 anniAntonio Luppino (detto Ntony malomu) 6 anni e 10 mesiDomenico Luppino 15 anniCarmine Napoli (detto Carminazzu) 18 anniGiuseppe Napoli (detto Mpizza) 25 anniGiuseppe Novello 15 anniDiego Orfeo 5 anniGiuseppe Orgeo 5 anni e 4 mesiGiovanni Speranza 5 anniRocco Laurendi (detto Rocchellino) 15 anniAgostino Orfeo 5 anniCarmine Quartuccio 10 anni

Richieste di assoluzione

Diego Laurendi assoluzioneDomenico Modafferi assoluzioneFrancesco Modafferi assoluzionePasquale Modafferi assoluzioneSaverio Salerno assoluzioneFrancesco Antonio Cannizzaro assoluzioneAngelo Alati assoluzioneRosa Alvaro assoluzioneAdriano BruniDomenico Carbone (detto u murcu) assoluzioneMichele Rao

L’inchiesta Eyphemos è scattata la mattina del 25 febbraio 2020 con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 65 persone, di cui 53 finite in carcere e 12 agli arresti domiciliari. Nell’inchiesta sono finiti capi storici, elementi di vertice e affiliati di una pericolosa locale di ‘ndrangheta operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria), dipendente dalla potente cosca Alvaro che ha la sua base a Sinopoli, ma che controlla anche San Procopio, Cosoleto, Delianuova e altre zone dell’Aspromonte.

Con il ruolo di capo, promotore ed organizzatore dell’associazione mafiosa era stato arrestato il vicesindaco, Cosimo Idà, artefice secondo l'accusa di diverse affiliazioni che avevano determinato un forte attrito con le altre componenti del locale di ‘ndrangheta eufemiese e l’alterazione degli equilibri nei rapporti di forza tra le varie fazioni interne allo stesso.