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giovedì 9 febbraio 2023 | 17:42
Cronaca

Lo sfogo - «Atto ignobile, questo è terrorismo contro Mileto», parla il titolare della ditta a cui hanno bruciato i mezzi - Notizie

All’azienda di Pantaleone Benincasa è stato affidato dal Comune il rifacimento delle condutture per la raccolta delle acque bianche nella frazione di San Giovanni. L’attentato subito in pieno giorno ha distrutto il cantiere

di Cristina Iannuzzi

Nel riquadro Pantaleone Benincasa

Risale a martedì scorso il grave fatto di cronaca che si è verificato nel territorio comunale di Mileto. In pieno giorno ignoti hanno infatti dato alle fiamme un camion di una ditta impegnata a svolgere alcuni lavori per la raccolta delle acque bianche nella frazione San Giovanni. L’automezzo era fermo in pieno centro cittadino nei pressi dell’edificio che ospitava la scuola primaria. «Questo è un vero e proprio attentato terroristico alla frazione San Giovanni e a tutta la città di Mileto. Perché messo a segno in pieno giorno, mentre a una manciata di metri gli operai stavano eseguendo i lavori. Il fumo si è propagato a una vicina abitazione rischiando di intossicare due anziane. È stato un atto ignobile».

È ancora provato dall’attentato incendiario Pantaleone Benincasa, il patron della ditta che per conto del Comune di Mileto sta eseguendo i lavori di rifacimento delle condotte delle acque bianche. È provato sì, ma non ha nessuna intenzione di mollare sebbene i danni ingenti subiti. Il cantiere mobile della Nice Costruzioni è ormai un cumulo di lamiere consumate dalle fiamme. L’attentato ordito dal racket  si è consumato in pieno giorno. I lavori sono stati sospesi e gli operai a casa: «Il tempo di riorganizzarci e ripartiamo», assicura l’imprenditore.

La malavita, a Mileto, dopo un lungo periodo di silenzio, è tornata a colpire. Sono numerosi i cantieri aperti per la costruzione di opere finanziate con fondi pubblici. Milioni di euro che fanno gola alla malavita, che taglieggia gli imprenditori e soffoca le comunità. «Abbiamo ottenuto una serie di finanziamenti importanti per circa 13 milioni di euro», spiega il sindaco Fortunato Giordano che aggiunge: «La metà di queste opere sono già iniziate. Attualmente nel nostro territorio sono stati avviati 15 cantieri, la metà è sulle strade con la conseguenza che le ditte sono maggiormente esposte a minacce ed estorsioni».

Il clima di paura che inevitabilmente si è venuto a creare in città, ha spinto il sindaco a rivolgersi al prefetto di Vibo Valentia Roberta Lulli: «Per chiedere – afferma  – una maggiore presenza delle forze dell’ordine». L’incendio del mezzo è infatti il secondo attentato nel volgere di pochi giorni. A pagare dazio è stata poco più di una settimana fa anche la Costruzioni Generali srl: gli operai avevano lasciato alcune tubature nel piazzale antistante ad una chiesa.

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