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martedì 7 marzo 2023 | 10:40
Cronaca

La presa di posizione - Strage di Cutro, Salvini non si dimette: «Sono abituato agli attacchi, ma giù le mani dalla Guardia costiera» - Notizie

Il ministro delle Infrastrutture ospite di Rtl 102.5 difende il Corpo della Marina militare e respinge le accuse sui mancati soccorsi: «Allarme lanciato a tragedia avvenuta, tutto il resto è bassa politica»

di Redazione

Il relitto adagiato sulla spiaggia di Cutro. Nel riquadro, il ministro Salvini

«La Guardia Costiera è stata avvisata a tragedia avvenuta». Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ospite di Rtl 102.5 torna sul naufragio di Steccato di Cutro in cui hanno perso la vita 70 persone e respinge con forza le accuse sul mancato soccorso del caicco poi affondato con il suo carico di morte. «Tirare in ballo un Corpo di eccellenza dello Stato - spiega Salvini dai microfoni di Rtl - mi sembra veramente bassa politica, parliamo di marinai e marinaie che rischiano la vita tutti i giorni per salvare altre vite. Molto banalmente - continua il ministro leghista - la tragedia di Cutro, che ha come unici e principali colpevoli scafisti e trafficanti, non è stata ravvisata come intervento di soccorso da parte delle autorità internazionali». É questa, in buona sostanza, la risposta (indiretta) alle opposizioni che continuano a chiedere le sue dimissioni e quelle del ministro dell'Interno Piantedosi.

Il ponte sullo Stretto

Dopo la parentesi dedicata al dramma di migranti, l'intervista radiofonica al ministro delle Infrastrutture ha virato su temi dal tenore decisamente diverso. Alla domanda sulle reali intenzioni del Governo di riportare in auge il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, Salvini risponde categorico: «Si fa, assolutamente, lo confermano gli ingegneri. Sarà l'opera più ecocompatibile e green al mondo. L'obiettivo è partire con i lavori entro due anni e poi completarlo entro cinque-sei anni».