Sezioni
Edizioni locali
Blog
mercoledì 15 marzo 2023 | 19:46
Cronaca

Cemetery boss - Cimitero di Reggio Calabria nelle mani della ’Ndrangheta, 2 condanne e 5 assoluzioni - Notizie

Il processo è nato dall’inchiesta sulle tensioni tra la cosca Rosmini e gli Zindato per il controllo del territorio di Modena, un quartiere della zona sud della città

di Redazione

Assolti cinque dei sette imputati che, in primo grado, erano stati condannati. Il processo "Cemetery boss", celebrato con rito abbreviato, si è concluso così davanti alla Corte d'Appello di Reggio Calabria presieduto dal giudice Giancarlo Bianchi. Tutto è partito da un'inchiesta della Dda di Reggio Calabria sulle frizioni tra la cosca Rosmini e gli Zindato per il controllo del territorio di Modena, un quartiere della zona sud della città dello Stretto.

Cemetery boss, le condanne

Gli unici condannati sono Franco Giordano (10 anni e 4 mesi di carcere), ritenuto il "capo società" della cosca Rosmini, e Natale Crisalli (6 anni e 8 mesi). Quest'ultimo, in primo grado, era stato condannato a 14 anni di reclusione mentre a Giordano il gup aveva inflitto 13 anni. È caduta l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso per gli altri cinque imputati che nel primo processo avevano rimediato condanne tra i 7 anni e 4 mesi di carcere e gli 11 anni 8 mesi.

Le assoluzioni

Sono stati assolti, infatti, "per non aver commesso il fatto" Giuseppe Anghelone, Demetrio Missineo, Rocco Richichi, Massimo Costante e Salvatore Claudio Crisalli. Quest'ultimo, difeso dagli avvocati Marco Gemelli e Giuseppe Mazzetti, era stato condannato in primo grado come capo promotore per associazione mafiosa quale membro apicale della cosca Rosmini.