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venerdì 26 maggio 2023 | 10:32
Cronaca

La sentenza - Non dichiarò il falso, l’ex procuratore generale di Catanzaro Otello Lupacchini assolto a Salerno - Notizie

Finisce anzitempo il processo nei confronti del magistrato ora in pensione. Il giudice Ventola non ha ritenuto di sentire i testi della difesa per emettere la sentenza  

di Antonio Alizzi

Otello Lupacchini

Conclusione anticipata del processo penale per falso ideologico nei confronti del magistrato, ora in pensione, Otello Lupacchini, già procuratore generale di Catanzaro, definito dal giudice monocratico del tribunale di Salerno, Viviana Centola, con sentenza immediata di assoluzione perché il fatto non sussiste.

«Comunico - si legge in una nota diramata dall'avvocato Ivano Iai - che a seguito dell’esame dei soli testimoni del pubblico ministero e senza neppure aver assunto le dichiarazioni di quelli della difesa, il Giudice monocratico del Tribunale di Salerno, Viviana Centola, ha pronunciato sentenza immediata di assoluzione perché il fatto non sussiste e così prosciolto Otello Lupacchini dall’accusa di falso ideologico a suo tempo mossagli dai pubblici ministeri di Salerno Roberto Penna e Luca Masini».

Il procedimento iniziato nel 2019 e conclusosi il 25 maggio 2023 aveva ad oggetto le dichiarazioni rese da Otello Lupacchini agli organi istituzionali preposti a garantire la sicurezza personale con adeguato livello di scorta in merito a possibili situazioni di pericolo connesse alla presenza di taluni soggetti nel contesto criminale locale calabrese e al pedinamento subito dallo stesso Lupacchini, lungo l’autostrada Salerno-Roma il 29 gennaio 2019, da parte di un’automobile intestata ad apparati dello Stato, i cui due conducenti sono rimasti ignoti.

Otello Lupacchini è stato perciò riconosciuto pienamente estraneo all’accusa, del tutto infondata, di aver ingannato, il 6 febbraio 2019, il Comitato interforze riunitosi presso la Prefettura di Catanzaro per deliberare sull’esistenza di un superiore livello di esposizione al rischio del magistrato all’epoca in cui svolgeva le funzioni di Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catanzaro e sulla conseguente opportunità cautelativa di potenziare la scorta già assegnatagli.