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martedì 22 agosto 2023 | 14:20
Cronaca

L’indagine - Elicottero di Calabria Verde distrutto da un rogo doloso: trovati due inneschi separati, danni per 3 milioni di euro - Notizie

Il mezzo impiegato nelle attività di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi era parcheggiato nei pressi dell’isola ecologica di Cittanova anch’essa divorata dalle fiamme. Arrestato il presunto responsabile

di Redazione

L’elicottero distrutto dalle fiamme

La matrice dolosa dell’incendio che ieri ha distrutto l'isola ecologica di Cittanova e un elicottero dell'azienda Calabria Verde si consolida ulteriormente dopo la scoperta di due inneschi distinti e separati che hanno scatenato il rogo.

Lo hanno accertato i carabinieri della Stazione di Cittanova e del Nucleo operativo della Compagnia di Taurianova che, nella tarda serata, hanno arrestato il presunto responsabile dei due roghi, un 28enne incensurato. L'elicottero - impiegato nelle operazioni antincendio e andato completamente distrutto - era parcheggiato nell'area dopo che nel pomeriggio di ieri era rientrato dalle operazioni di spegnimento di alcuni focolai di incendi nelle campagne di Reggio Calabria. Oggi, una volta approntato nuovamente per il volo, sarebbe dovuto essere impiegato nuovamente in attività di sorveglianza aerea dell'Aspromonte. A spingere gli investigatori verso l'ipotesi della natura dolosa dell'incendio è stata la distanza fra il cumulo di rifiuti e il velivolo, tanto grande da non lasciare dubbi circa il fatto che gli inneschi fossero stati due.

I carabinieri hanno iniziato quindi ad analizzare le immagini dell'impianto di videosorveglianza dell'isola ecologica, arrivando a cristallizzare il momento in cui l'autore si è introdotto nella discarica e, con un innesco, ha appiccato il fuoco ai rifiuti. Gli investigatori, mentre i vigili del fuoco provvedevano a spegnere le fiamme, sono andati a casa dell'uomo ed hanno trovato un barattolo contenente numerosi pezzi di diavolina immersi in liquido infiammabile. Sulla base degli elementi raccolti, secondo l'ipotesi d'accusa sposata dalla Procura di Palmi, gli investigatori ritengono che l'arrestato possa essere l'esclusivo responsabile del gesto, che non appare riconducibile a dinamiche di criminalità organizzata. I danni arrecati al servizio pubblico sono stati quantificati in circa tre milioni di euro.