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sabato 16 settembre 2023 | 11:46
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Il verdetto - Caso Sara Pedri, reintegrato il primario di Trento accusato di mobbing nei confronti della 31enne - Notizie

Il giudice del lavoro ha dichiarato illegittimo il licenziamento: le contestazioni di presunte vessazioni ai danni della giovane dottoressa scomparsa a marzo 2021 non sarebbero configurabili come maltrattamenti. L'Azienda sanitaria dovrà pagargli le retribuzioni degli ultimi due anni

di Redazione

Il giudice del lavoro di Trento ha dichiarato illegittimo il licenziamento di Saverio Tateo, ex primario dell'unità operativa di ginecologia e ostetricia dell'ospedale del capoluogo trentino. Tateo era stato licenziato dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), con il parere positivo del comitato dei garanti, l'8 novembre 2021, a nove mesi dalla scomparsa della ginecologa Sara Pedri, avvenuta il 4 marzo 2021.

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Il medico era finito nella bufera in seguito alle accuse di mobbing e maltrattamenti nei confronti della 31enne originaria di Forlì, emerse da circa 110 testimonianze.

Il Tribunale di Trento ha escluso che le 17 contestazioni disciplinari, in gran parte relative a presunti atteggiamenti vessatori, si configurassero come maltrattamenti. Il giudice ha inoltre condannato l'Azienda sanitaria al pagamento delle retribuzioni degli ultimi due anni.

«Sono state sgretolate le contestazioni ascritte a Saverio Tateo, riportando la vicenda all'accertamento effettivo dei fatti e non alle dichiarazioni riguardanti vaghe volontà di persecuzione. La sentenza ricostruisce l'integrità del dottor Tateo dal punto di vista umano e professionale», ha detto all'Ansa l'avvocato Vincenzo Ferrante, legale del primario.

«Abbiamo avuto moltissime udienze e il giudice le ha analizzate tutte una ad una. Alla fine non c'era materia per il licenziamento», ha aggiunto.