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giovedì 30 novembre 2023 | 18:22
Politica

La querelle - Per il gip il consigliere Afflitto era eleggibile, ma Alessia Bausone non molla: «Non è finita qui, ecco perché» - Notizie

La seconda dei non eletti nella lista del M5s replica alle dichiarazioni dell’ex compagno di partito: «Quando è stato sentito come teste nel processo Stige ha confermato di aver rivestito ruoli apicali nell’Asp di Crotone»

di Massimo Clausi

Francesco Afflitto e Alessia Bausone

«L’ordinanza del Gip di Crotone Elisa Marchetto sul “Caso Afflitto” che secondo alcuni farebbe cadere una (e una sola) delle accuse penali nei confronti del consigliere regionale (sub-iudice) Francesco Afflitto va riletta alla luce e oltre il mero dato testuale».

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La giornalista Alessia Bausone, risultata prima dei non eletti per il M5s in Consiglio regionale, replica alle dichiarazioni di Francesco Afflito, che ieri ha accolto con grande soddisfazione l’archiviazione del suo caso (presunta ineleggibilità), sollevato proprio dall’ex compagna di partito. Bausone, però, non intende mollare «La Giudice nell’escludere ruoli di responsabilità in capo ad Afflitto - scrive infatti in una nota - fa proprie le motivazioni dell’ordinanza di primo grado del Tribunale di Catanzaro (del marzo 2022) sulla questione della asserita ineleggibilità del consigliere regionale. Provvedimento che, è fatto notorio, non è definitivo e le cui motivazioni non sono riportate dalla Corte d’Appello di Catanzaro. Inoltre il giudizio di Cassazione è ancora pendente. È chiaro, quindi, che la visione contenuta in quel provvedimento è confutabile (e confutata) e, pertanto, certamente chiederò la ri-apertura dell’indagine sul punto una volta che si insedierà, a breve, il nuovo Procuratore capo di Crotone».

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Il punto centrale, scrive Bausone nella sua precisazione, è che Afflitto, sentito come teste nel processo Stige, ha ribadito più volte il suo ruolo apicale all’interno dell’Asp di Crotone, impegno professionale, che secondo quanto continua a sostenere Bausone, era incompatibile con la sua elezione: «E di tale questione, nella motivazione del provvedimento che tanta eco sta facendo nelle chat ‘WhatsApp’ - conclude la Bausone - non vi è menzione, pur essendo agli atti».