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giovedì 29 febbraio 2024 | 13:26
Politica

Polemica in Comune - Julian Assange cittadino onorario di Polistena, approvata mozione in Consiglio ma l’opposizione insorge - Notizie

Il capogruppo di minoranza Francesco Pisano: «Su questi temi andrebbe ricercata sempre una condivisione unanime, proprio perché dovrebbero ricadere su personalità non divisive»

di Giuseppe Mancini

Nel riquadro Julian Assange

Il giornalista australiano Julian Assange, su cui pende un mandato di cattura degli Stati Uniti per cospirazione, è al centro di una disputa nel Comune di Polistena. Il Consiglio comunale della città guidata dal sindaco Michele Tripodi, approvando a maggioranza l’ordine del giorno, martedì 27 febbraio, ha ritenuto conferirgli la cittadinanza onoraria, ma l’opposizione si professa contraria alla decisione.

Sull'esempio di grandi città come Roma, Napoli, Reggio Emilia e Bologna, l’onorificenza è stata assegnata «nel solco dei valori costituzionali che tutelano le libertà fondamentali e i diritti personali, tra cui le libertà di stampa ed opinione di cui all’articolo 21 della Carta Costituzionale, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica locale, italiana e mondiale sull’assurdo caso di Julian Assange».

La motivazione è stata la seguente: «Per avere diffuso con indomabile spirito di servizio e coraggio le verità scomode dei teatri di guerra, rendendo l’umanità consapevole delle gravi violazioni dei diritti umani e umanitari, con ciò schierandosi per la causa della pace, della democrazia e della libertà dei popoli oppressi».

Assange, cofondatore e caporedattore dell'organizzazione divulgativa WikiLeaks, nel 2010 ha rivelato alcuni documenti statunitensi secretati, riguardanti crimini di guerra; per tali rivelazioni ha ricevuto svariati encomi da privati e personalità pubbliche, onorificenze ed è stato ripetutamente proposto per il Premio Nobel per la pace per la sua attività di informazione e trasparenza.

Il consiglio comunale di Polistena ha auspicato che Julian Assange possa ricevere un diritto di cittadinanza dall’Italia o da altro Paese europeo affinché gli possa essere attribuito un nuovo status personale di perseguitato e/o rifugiato per motivi politici; e ha dato mandato al sindaco di firmare una pergamena da inviare alla moglie Stella Moris.

Il capogruppo consiliare di minoranza Francesco Pisano di "Polistena futura"  si oppone alla scelta e precisa che il conferimento della cittadinanza onoraria  è stato votato solo dalla maggioranza: «Su questi temi (cittadinanza onoraria, onorificenze, intitolazione di piazze, vie e palazzi) andrebbe ricercata sempre una condivisione unanime, proprio perché dovrebbero ricadere su personalità non divisive, ma che invece racchiudono elementi in cui si possano riconoscere tutti i cittadini indistintamente».

A detta di Francesco Pisano, il proprio gruppo consiliare di Polistena Futura «si è visto rifiutare intitolazioni a Don Lorenzo Milani, Gianni Rodari, Vittorio Bachelet (giurista e politico assassinato dalle Brigate Rosse) Guido Galli (giudice assassinato da Prima Linea), Ferruccio Parri (capo partigiano e antifascista) nonché persone legate alla nostra cittadina e di rilevante importanza per la nostra comunità come Monsignor Luzzi e Monsignor Valensise solo per citarne alcuni. Ci siamo visti rifiutare la proposta di ricordare tutti i sindaci di Polistena con l’apposizione di una targa nel giardino del Palazzo Municipale. Proposte che ci sembravano condivisibili».

Secondo l’opinione di Pisano l’amministrazione comunale di Polistena «continua a procedere in modo autonomo: e senza alcun rispetto verso i cittadini che assistono increduli al conferimento di cittadinanze e intitolazioni di vie (in passato Hugo Chavez, Rivoluzione Culturale etc) secondo una convinzione prettamente politica e miope. Ancora una volta il Sindaco Tripodi e la sua maggioranza dimostrano di essere inadeguati al ruolo istituzionale che ricoprono. Andrebbe ricordato agli amministratori di Polistena che c’è una grande differenza tra la carica di Sindaco e quella di esponente di un partito. Purtroppo, ancora oggi, non l’hanno capito».