Sezioni
Edizioni locali
Blog
venerdì 29 marzo 2024 | 21:45
Cronaca

Settimana santa - Il Papa non sarà al Colosseo per la Via Crucis: seguirà il rito da Casa Santa Marta - Notizie

Comunicazione dalla Sala stampa vaticana mentre il pontefice era atteso per la celebrazione. Bergoglio rinuncia «per conservare la salute in vista di veglia e messa di Pasqua»

di Redazione Cronaca

«Per conservare la salute in vista della Veglia di domani e della Santa Messa della domenica di Pasqua, questa sera Papa Francesco seguirà la Via Crucis al Colosseo da Casa Santa Marta». È la comunicazione giunta all'ultimo momento questa sera dalla Sala stampa vaticana, mentre tutti attendevano il Pontefice al Colosseo per il tradizionale rito del Venerdì Santo. Tutto era pronto, il dispositivo di sicurezza lungo il tragitto dal Vaticano, l'organizzazione pronta ad accogliere il Papa, il pubblico in attesa, il massiccio spiegamento delle forze dell'ordine sul sito: ma la poltrona sulla consueta postazione dall'alto, da cui Francesco avrebbe dovuto presiedere la Via Crucis, è rimasta vuota.

Papa Bergoglio, tra l'altro, per la prima volta ha scritto le meditazioni lette durante il percorso della croce: ci sono «i bambini che non sorridono più» per «la follia della guerra» e tutti coloro che patiscono nel dramma dei conflitti. Ci sono i «tanti cristi umiliati dalla prepotenza». Ci sono le donne «che subiscono oltraggi e violenze». Ma anche i «bimbi non nati" e "gli anziani scartati». E ricorrono anche gli “haters” che imperversano sui social. Nei suoi testi - nella prospettiva principalmente della preghiera - il Papa fa un compendio delle sofferenze del mondo, a cui tornare col pensiero mentre si commemora la salita di Cristo al Calvario e la sua morte in croce. Lungo le 14 stazioni la croce viene portata non solo da religiosi, ma anche da migranti, disabili, persone disagiate. Ad accompagnarla anche il cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis. E, seguendo le meditazioni del Papa, è possibile anche oggi vedere Gesù crocifisso «nei cristi umiliati dalla prepotenza e dall'ingiustizia, da guadagni iniqui fatti sulla pelle degli altri nell'indifferenza generale».