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sabato 27 aprile 2024 | 07:00
Cronaca

La truffa - Assunzioni fittizie per truffare l’Inps e riscuotere disoccupazione e indennità varie: oltre 245 indagati a Cosenza - NOMI - Notizie

Maxi inchiesta della Procura contro un'azienda agricola di Bisignano finita nel mirino della Guardia di Finanza. Focus investigativo per gli anni 2017, 2018, 2019 e 2020

di Antonio Alizzi

La procura di Cosenza ha chiuso le indagini su alcune presunte false assunzioni di lavoratori e lavoratrici. Oltre 245 gli inquisiti. Secondo l'accusa, il "sistema" era rodato. I soggetti indagati venivano "arruolati" per riscuotere poi le indennità: disoccupazione, assegni nucleo familiare, malattia e maternità in favore dell'azienda agricola "Valle Crati" con sede legale a Bisignano.

Nel mirino della Guardia di Finanza, le cui indagini sono state coordinate dal pubblico ministero Maria Luigia D'Andrea, sono finite le giornate lavorative e le giornate di malattia relative agli anni 20172018, 2019 e 2020.

Dalla disoccupazione alla maternità

Queste attestazioni, secondo la procura, avrebbero indotto in errore l'Inps sulla ricorrenza dei presupposti richiesti per l'erogazione delle indennità dovute per disoccupazione, assegni nucleo familiare, malattia e maternità in favore dell'azienda "attenzionata" la quale avrebbe conseguito un ingiusto profitto, con relativo danno per l'istituto previdenziale, costituito nella presunta indebita percezione di centinaia di migliaia di euro.

Chi è il principale indagato

Il principale indagato è Sergio Pancaro, titolare dell'azienda agricola sottoposto ad indagine da parte delle Fiamme Gialle. I reati contestati sono 246 e secondo l'impostazione accusatoria sarebbero stati commessi tra i comuni di Acri, Bisignano, Mongrassano, Fagnano Castello, San Marco Argentano, Torano Castello, Lattarico, Luzzi, Rota Greca, Cosenza, Montalto Uffugo, Castrolibero, Cerzeto e Rende.

Dopo l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, gli indagati avranno facoltà di richiedere un interrogatorio investigativo o depositare memoria difensiva. Dopodiché, la procura di Cosenza valuterà se esercitare o meno l'azione penale, invocando una richiesta di rinvio a giudizio. Gli indagati sono da considerare innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna.

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