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martedì 5 luglio 2016 | 15:20
Cronaca

Ecomafie: scende il 'business' dei clan. Maglia nera per il Sud - Notizie

Presentato oggi a Roma il rapporto Ecomafia 2016. 947 gli illeciti contestati, 118 dei quali per il nuovo reato di inquinamento ambientale. La Calabria seconda per abusivismo edilizio

di Manuela Serra

Il Sud Italia ancora maglia nera per quanto riguarda gli ecoreati. In testa alla classifica regionale degli illeciti si piazza la Campania, il Lazio è la prima del centro Italia, la Liguria è la prima del nord. È stato presentato oggi a Roma il Rapporto Ecomafia 2016 di Legambiente.

 

Il giro d’affari eco-criminale nel 2015 è stato di 19,1 miliardi, quasi tre miliardi in meno rispetto all'anno precedente. Come si legge nel report, il calo è dovuto principalmente alla netta contrazione degli investimenti a rischio nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Sicilia, Calabria, Puglia), che hanno visto nell'ultimo anno prosciugare la spesa per opere pubbliche e per la gestione dei rifiuti urbani sotto la soglia dei 7 miliardi (erano 13 l'anno precedente).

76 reati al giorni, 3 ogni ora - La corruzione rimane un fenomeno dilagante, l'altra faccia delle ecomafie. La Regione con il più alto numero di indagini è la Lombardia. Secondo i calcoli di Legambiente nel 2015 ci sono stati 'più di 76 reati al giorno, più di 3 ogni ora.

Nei primi otto mesi dall'entrata in vigore della legge sugli eco-reati sono stati contestati 947 reati, con 1.185 denunce dalle forze dell'ordine e dalle Capitanerie di porto e il sequestro di 229 beni per un valore di 24 milioni di euro. Sono 118 i casi di inquinamento e 30 le contestazioni del nuovo delitto di disastro ambientale'.

 

Abusivismo edilizio dilagante - Nonostante la crisi nel settore edilizio non arretra la pressione dell'abusivismo: solo nel 2015 sarebbero stati costruiti altri 18.000 immobili completamente fuori legge. Impressionanti anche i dati complessivi sul ciclo del cemento: sempre nel 2015 sono stati accertati quasi 5 mila reati, 13 al giorno, e sono stati effettuati 1.275 sequestri.  La Campania ancora al primo posto, con il 18% delle infrazioni su scala nazionale, davanti a Calabria, Lazio e Sicilia. A livello provinciale in testa Napoli (301 reati), poi Avellino (260), Salerno (229) e Cosenza (199).

Gli illeciti legati all'agroalimentare – Sono oltre 20 mila reati accertati e 4.214 sequestri, per un valore complessivo che ammonta a più di 586 milioni di euro. In espansione il fenomeno del caporalato. Le Ecomafie attive anche nel racket degli animali con 8.358 reati nel 2015. A rischio anche i beni culturali: lo scorso anno ne sono stati recuperati o sequestrati dalle forze dell'ordine per un valore che supera i 3,3 miliardi.