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venerdì 8 luglio 2016 | 11:05
Economia e Lavoro

Dati Istat, Nicolò: ‘La Calabria rimane sempre al palo’ - Notizie

Il consigliere regionale: ‘Di questo passo, il rischio è che il già fragile sistema economico e produttivo calabrese giunga al collasso, rendendo inutili i tentativi di rianimarlo’

“Se il Paese mostra qualche timido segnale di ripresa economica, la Calabria, al contrario, rimane al palo, con la spesa media mensile per consumi più bassa d’Italia. Il dato fotografato dall’Istat è l’ultimo di una lunga serie di indagini condotte da enti ed istituti nazionali statistici e di ricerca, in cui svetta ancora una volta il primato negativo della nostra regione”.

Ad affermarlo è il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò secondo il quale: “Non c’è da star tranquilli dinanzi ad un quadro che consegna una regione in crescente difficoltà, con un prodotto interno lordo prossimo allo zero e tutti gli indicatori di settore inferiori alla media nazionale”.

“L’economia reale è in affanno e le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese. Il risultato inevitabile è la contrazione delle spese, specie per viaggi e vacanze, con una percentuale che giunge persino a fare economie sui beni primari come il cibo e a limitare i costi per la salute” - evidenzia il Capogruppo.

“In Calabria - prosegue - non c’è un solo comparto, se non il turismo, che registra un flebile segnale di risalita. Troppo poco in una regione dalle tante emergenze e dai mille problemi irrisolti”.

“Di questo passo, il rischio è che il già fragile sistema economico e produttivo calabrese giunga al collasso, rendendo inutili i tentativi di rianimarlo. Se il portafoglio delle famiglie calabresi è il più povero d’Italia, a farne le spese sono anche i servizi, la produzione e l’imprenditoria locale, in sintesi l’intero ciclo economico” - rilancia Alessandro Nicolò.

“Se questo è il quadro che si presenta nella sua inequivocabile gravità, le Istituzioni centrali e periferiche hanno toppato. E’ evidente che, in questi ultimi anni - sottolinea il Capogruppo di Forza Italia - non sono stati compresi appieno i segnali di una condizione di crisi che al Mezzogiorno non fa che lievitare, rischiando di divenire strutturale. Né tantomeno, Governo nazionale e regionale si sono resi parte diligente con interventi risoluti ed incisivi. Alle criticità sopra enunciate - continua l’esponente politico - si aggiungono altri indicatori negativi come l’aumento della disoccupazione che genera sfiducia e demotivazione fra i giovani costretti ad emigrare e il divario crescente tra Nord e Sud. Anche nei comparti economicamente strategici si evidenziano difficoltà, come l’ennesima pesante caduta del traffico navale su Gioia Tauro e i gravi ritardi nella programmazione comunitaria. La voce ‘turismo’, poi, deve fare i conti con la perdurante difficoltà dei collegamenti aerei, stradali e ferroviari”.

“A questo punto, non si può attendere oltre. Le Istituzioni - sostiene il Capogruppo di Fi - sono chiamate a governare l’attuale fase, correndo ai ripari prima che sia troppo tardi. Servirà avviare un nuovo percorso di dialogo e condivisione, con la partecipazione di tutti i soggetti del partenariato economico, sociale e politico per individuare e liberare interventi immediati e d’impatto - conclude Alessandro Nicolò - in grado d’ invertire una rotta pericolosa che, alimentando la sfiducia e la paura del futuro, rischia di far naufragare qualsiasi progetto di sviluppo credibile".