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martedì 13 settembre 2016 | 18:57
Politica

Cerenzia e «il sindaco che non c’è» - Notizie

I parlamentari pentastellati Nesci e Parentela: «Maria Concetta Lacaria durante il proprio mandato ha lavorato in Trentino»

di Redazione

«Il sindaco di Cerenzia (Crotone), Maria Concetta Lacaria, deve spiegazioni pubbliche sul fatto che durante il proprio mandato ha lavorato pure come medico di base in Trentino». Lo dichiarano i deputati M5S Dalila Nesci e Paolo Parentela, i quali affermano: «Piuttosto che annunciare querele verso gli attivisti cinquestelle locali, peraltro prive di ogni fondamento, il sindaco Lacaria dica pubblicamente se vuol continuare a svolgere i due incarichi, che di fatto sono incompatibili, intanto per il rispetto che il primo cittadino deve agli elettori e ai cittadini del comune calabrese».

I pentastellati, quindi, incalzano: «Se poi il sindaco ha il dono dell’ubiquità o vuol governare a distanza, lo dica con chiarezza e se ne assuma ogni responsabilità. Non provi a spaventare gli attivisti, però, che hanno reso di dominio pubblico un fatto vero, ammesso con ritardo dallo stesso sindaco. In quanto all’incarico e all'indennità di funzione assegnati a Lacaria al proprio coniuge, che perciò riceve 6 mila euro all'anno in più come coordinatore di un corpo di polizia municipale formato solo da se stesso, la giustificazione resa dal primo cittadino di Cerenzia è inaccettabile. Lacaria ha argomentato dicendo che in passato l’incarico è già stato conferito al marito, il che non vuol dire nulla, se non ne viene precisata la necessità specifica per il municipio».

 

«Valuteremo - concludono Nesci e Parentela - di interrogare i ministri della Sanità e del Lavoro per verificare ogni aspetto del doppio incarico mantenuto dal sindaco Lacaria».