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lunedì 21 novembre 2016 | 15:37
Attualità

Violenza di genere: verso l’istituzione dell’Osservatorio regionale - Notizie

Il presidente del Consiglio regionale Irto: «Contro la violenza sulle donne l'impegno non può essere episodico o legato alle contingenze emotive dettate dalla cronaca nera, ma va reso concreto e strutturale»

di Redazione

"Oggi in Consiglio regionale abbiamo lanciato un segnale forte. Contro la violenza sulle donne l'impegno non può essere episodico o legato alle contingenze emotive dettate dalla cronaca nera, ma va reso concreto e strutturale. Con queste finalità, la Calabria si è dotata di una legge che istituisce, a costo zero, l'Osservatorio regionale sulla violenza di genere". A dichiararlo, al termine della seduta d'aula a Palazzo Campanella, secondo quanto riferisce una nota del portavoce, è il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto.   

 

"Attribuisco un notevole valore, non soltanto simbolico - aggiunge - a questo provvedimento, che ho sottoscritto come primo firmatario, chiedendo di fare altrettanto a tutti i capigruppo consiliari perché su un tema di tale delicatezza e attualità non ci possono essere divisioni di sorta. L'impegno assunto dopo le ultime, drammatiche vicende registrate nella nostra regione, al cospetto del Governo rappresentato in un vertice nella Prefettura di Reggio dal ministro Boschi, è stato assolto attraverso la costituzione del nuovo organismo. Il funzionamento dell'Osservatorio dovrà ispirarsi alla legislazione nazionale ed europea in materia di contrasto a ogni forma di violenza di genere. I componenti dell'Osservatorio, che opereranno a titolo gratuito e potranno avvalersi della collaborazione degli uffici del Consiglio, godranno di piena autonomia funzionale".   

 

"Il monitoraggio del fenomeno, le campagne di prevenzione e promozione della cultura del rispetto tra i sessi, l'emersione delle vicende di violenza e la realizzazione di progetti condivisi con le altre istituzioni pubbliche e con il partenariato - dice ancora il presidente Irto - rappresentano il terreno su cui dovrà essere portata una sfida di civiltà. Su un problema grave e assai preoccupante, oggi abbiamo scritto una prima pagina di risposte concrete, senza prebende e senza pennacchi. Risposte che si apprezzeranno nel tempo. Ma adesso, più che mai, occorre rimboccarsi le maniche e lavorare".