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venerdì 22 agosto 2014 | 00:00
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SCOPERTA PIANTAGIONE DI CANAPA INDIANA: DUE PERSONE IN MANETTE - Notizie

Sono stati sorpresi dai carabinieri dello squadrone eliportato cacciatori, mentre innaffiavano la piantagione di canapa indiana. La droga, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato un milione di euro.

PAZZANO (REGGIO CALABRIA) - Sono stati sorpresi mentre innaffiavano una coltivazione di 750 piante di "cannabis indica". Colti in flagranza i carabinieri di Pazzano e dello Squadrone eliportato cacciatori d'Aspromonte, non hanno potuto fare altro che arrestarli con l'accusa di coltivazione e produzione di canapa indiana. In manette sono finiti Antonio Di Masi, di 55 anni, di Bivongi, disoccupato, già noto alle forze dell'ordine, e Sergio Passarelli (34), di Placanica, imprenditore edile in ferie nel paese natio. Quest'ultimo, secondo gli investigatori, era in procinto di rientrare in Piemonte dove è domiciliato. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato un milione di euro. I due sono stati sorpresi mentre innaffiavano le piante, alte, in media, un metro e mezzo. Le piante trovate sono di una specie nana, definita "olandese", particolarmente florida - sviluppa ramificazioni e fogliame bassi - e facilmente occultabile per via delle ridotte dimensioni in altezza. La piantagione, quasi pronta per la raccolta, si estendeva su quasi 500 metri quadri di terreno demaniale in parte coltivato a pomodori e peperoni, proprio per confondere l'osservazione dall'alto. Nell'area è stato trovato un complesso sistema d'irrigazione con tubi in plastica e innaffiatoi "a goccia", per garantire la costante idratazione delle piante, la cui acqua veniva convogliata in una vasca di raccolta dove confluiva un vicino ruscello. I carabinieri, che hanno localizzato le piante anche grazie al lavoro dei militari dell'ottavo Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, dopo aver arrestato i due, hanno provveduto ad estirpare la piantagione e a bruciare sul posto tutte le piante tranne 12 che sono state sequestrate per le analisi di laboratorio necessarie a individuare il principio attivo dello stupefacente contenuto. Passarelli è stato posto agli arresti domiciliari, mentre Di Masi è stato condotto in carcere. CI