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martedì 19 dicembre 2017 | 13:29
Cronaca

Presa a pugni in strada, parla la 16enne: «Ho paura ad uscire di casa» (VIDEO) - Notizie

Il racconto della giovane aggredita senza alcun motivo nei giorni scorsi a Crotone mentre si recava a scuola e l’appello del dirigente Squadre Volanti Crotone a famiglie e scuole: «Prestate attenzione a questa folle pratica»

di M. S.

«Ho paura ad uscire di casa e la notte ancora non riesco a prendere sonno». Nascosta da un cappuccio, la voce tremante, è visibilmente scossa la sedicenne, vittima probabilmente di un folle gioco che impazza sul web, ma trova comunque la forza di raccontare quanto le è accaduto qualche giorno fa: «Mentre andavo a scuola con una mia amica stavo attraversando la strada. Ho visto un ragazzo che è corso dalla mia parte e mi ha dato un pugno sul naso. Un signore mi ha soccorso e mi ha portato in ospedale. È poi arrivata la polizia che mi ha interrogata. In questura ho fatto la denuncia con mio padre. Ho avuto moltissima paura».

Lo stesso signore che ha soccorso la giovane ha fornito alle forze dell’ordine le immagini riprese dalla telecamere presente nella sua auto che hanno permesso di identificare e rintracciare l’aggressore, un 31enne, che è stato denunciato per lesioni.

 

!banner!La sedicenne e i suoi familiari hanno incontrato la stampa, negli uffici della Questura di Crotone, per ringraziare la Polizia di Stato e soprattutto invitare le famiglie ad essere vigili e a collaborare con le Forze dell’Ordine. L’aggressione – riporatata inizialmente da Il Crotonese - potrebbe infatti inquadrarsi nell’ambito di una di una perversa pratica che spopola su Internet importata dall’America. Si chiama “knockout game” e consiste nel prendere a pugni in faccia i passanti senza alcun motivo mentre una persona riprende tutta la scena con un cellulare per poi postare il video in rete. Da qui l’appello del dirigente della Squadra Volanti Corrado Caruso: «Chiediamo a tutti di pestare attenzione a questa pratica che potrebbe avere effetti disastrosi. Mi rivolgo ai ragazzi, ai professori, ai dirigenti scolastici affinché si faccia attenzione».