Sezioni
Edizioni locali
Blog
sabato 3 marzo 2018 | 12:15
Cronaca

Giornalista ucciso in Slovacchia, rilasciati i sette calabresi arrestati - Notizie

Decine i cortei che si sono svolti per il ricordare il giovane freddato insieme alla fidanzata. Il procuratore di Reggio: «Le nostre indagini continuano»

di Redazione

Jan Kuciak insieme alla fidanzata

La polizia slovacca ha rilasciato la notte scorsa i sette cittadini italiani arrestati in connessione con l'omicidio del giornalista Jan Kuciak. Ne ha dato notizia stamattina l'agenzia di stampa ceca, Ctk. Si tratta di Antonino Vadalà, imprenditore al centro del reportage del giovanissimo giornalista, Bruno Vadalà e Sebastiano Vadalà. E ancora: Diego Rodà, Antonio Rodà, Pietro Catroppa (54 anni) e Pietro Catroppa (26 anni).

!banner!

In migliaia in piazza per ricordare Jan e la fidanzata

Decine di migliaia di persone sono scese in strada in Slovacchia per ricordare il giornalista Jan Kuciak, ucciso con la fidanzata. Nella capitale Bratislava, il presidente Andrej Kiska ha chiesto alle 20mila persone che si erano radunate di osservare un minuto di silenzio. Altri cortei si sono svolti in circa 25 città del paese, ma anche a Londra, Parigi e Bruxelles. Nei cortei è apparsa la foto del reporter 27enne, che indagava sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Slovacchia, e sono stati gridati slogan come "Sono arrabbiato", "Mafia fuori dal mio paese", "Un attacco ai giornalisti è uguale ad un attacco a tutti noi". A Bratislava, dopo una marcia pacifica, c'è stato un raduno di fronte al palazzo sede del governo, e sono state chieste le dimissioni del premier Robert Fico.

Il procuratore di Reggio: «Proseguiamo nostre indagini»

«Non entro nel merito dei provvedimenti adottati dall'autorità giudiziaria slovacca. Ciò che posso assicurare é che noi come Dda di Reggio Calabria continueremo a indagare su tutti quei gruppi di 'ndrangheta che operano in Europa tutte le volte che ci sono elementi da approfondire». Lo dice all'ANSA il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria, Gaetano Paci, dopo avere appreso della rimessione in libertà degli italiani fermati.