Sezioni
Edizioni locali
Blog
lunedì 5 marzo 2018 | 10:14
Elezioni 2018

Il giorno della debacle del Pd, fuori anche Minniti dall'uninominale - Elezioni

Pagano dazio anche i ministri del governo Gentiloni. Tra i “bocciati” anche Dario Franceschini e Claudio De Vincenti

di M. S.

Marco Minniti

Nel giorno della debacle del Pd parte del dazio lo pagano anche i ministri del governo Gentiloni, che per quasi la metà, non riescono a vincere la sfida nel loro collegio.

A portare a casa il seggio nell'uninominale, oltre al premier che sfiora il 42%, anche alcuni dei più vicini al segretario Matteo Renzi (anche lui conquista il seggio uninominale), da Maria Elena Boschi a Luca Lotti, mentre non ce la fanno né la titolare della Difesa, Roberta Pinotti né il ministro dell'Interno Marco Minniti, che perde a Pesaro contro Andrea Cecconi, al centro dello scandalo 'rimborsopoli' del Movimento 5 Stelle.

Tra i 'bocciati' nella sfida del maggioritario anche Dario Franceschini, che perde nella sua Ferrara, e il ministro del Mezzogiorno Claudio De Vincenti, 'catapultato' a Sassuolo e arrivato solo terzo, così come Valeria Fedeli. Conquistano il seggio alla Camera nella sfida uninominale Beatrice Lorenzin a Modena e Graziano Delrio a Reggio Emilia. Boschi, anche lei 'catapultata' tra le polemiche anche interne a Bolzano, vince con il 41% dei voti, superando di granlunga la sua principale sfidante, Michaela Biancofiore, che si ferma a poco più del 25%. Supera il 40% anche Luca Lotti, candidato ad Empoli, mentre Marianna Madia, capolista nel collegio di Roma2 ha circa il 37,48% quando sono state scrutinate 180 sezioni su 201. La spunta nel collegio di Siena anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che vince la sfida con l'economista della Lega, Claudio Borghi.