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lunedì 26 marzo 2018 | 19:49
Politica

Pd, prove di dialogo in vista del congresso. Magorno: «Il nuovo segretario venga eletto dalle primarie» - Notizie

Possibile data il 13 maggio, intanto il dimissionario lancia l'identikit di come dovrebbe essere il nuovo leader dei democrat calabresi

di Tiziana Bagnato

Assemblea regionale del Pd in vista del congresso a Lamezia Terme. Tanti sono ancora i passaggi mancanti, la ferita è dolorosa, difficile da ricucire anche perché  la diagnosi non sembra certa per tutti. Ma se si vuole ripartire il congresso rimane il nastro di partenza da tagliare. Un’indicazione sulla data è quella del segretario dimissionario Ernesto Magorno che ha ipotizzato quella del 13 maggio, dicendosi disponibile ad andare incontro a chi volesse far slittare l’appuntamento, ma comunque non oltre metà giugno.

 

Magorno si è lanciato poi a tracciare un identikit del nuovo futuro segretario regionale. Il neodeputato è apparso sereno nel tracciare la figura del suo successore anche sul solco di quelli che reputa essere i suoi errori: «Auspico – ha detto - che il prossimo segretario regionale, a differenza mia, possa partire con un partito il più possibile unito e possa raccogliere una larghissima maggioranza. Un segretario che, a differenza mia, venga eletto dai calabresi che scelgono di votare alle primarie, un segretario che possa rappresentare l’unità del Pd, cioè – ha concluso– proprio quello che non sono riuscito a essere io”.

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Intanto, un primo banco di prova è stato quello di Lamezia che ha visto una partecipazione incalzante e pochi intoppi. Per Giovanni Puccio, responsabile organizzativo del partito che ha aperto i lavori, i democrat a Roma dovranno fare un’opposizione intelligente e non esageratamente ferma per evitare il rischio di essere marginalizzati. Per Peppino Vallone, invece, presidente dell’assemblea regionale del Pd, quanto avvenuto il 4 marzo non è una semplice sconfitta, ma un vero e proprio cataclisma che fa capire come si sia completamente spezzato il contatto con gli elettori e quindi quanto lavoro ci sia da fare.