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martedì 8 maggio 2018 | 18:28
Cronaca

Interdittiva antimafia, Caruso si dimette da presidente di Ance - Notizie

Il mandato sarà rassegnato al consiglio direttivo nel corso della riunione prevista per venerdì

di L. C.

Alessandro Caruso

Rompe il silenzio Alessandro Caruso, legale rappresentante della società dell'omonima società di costruzioni, dopo essere stato colpito da un'interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Catanzaro e annuncia le sue dimissioni dalla carica di presidente di Ance Catanzaro.

 

Le dimissioni

«A seguito della notifica di un informazione di carattere interdittivo da parte della prefettura di Catanzaro nei confronti della Caruso Costruzioni S.p.A. di cui sono legale rappresentante, ho ritenuto opportuno rassegnare al Consiglio Direttivo le mie immediate e irrevocabili dimissioni da presidente di Ance Catanzaro e dalle cariche associative, che formalizzerò nella riunione già convocata di venerdì 11 maggio» annuncia Alessandro Caruso.

 

Il ricorso

«Esprimendo piena fiducia nella magistratura, impugnerò in sede giurisdizionale amministrativa il provvedimento interdittivo, nella consapevolezza della legittimità e della correttezza che da sempre contraddistingue la mia condotta personale e le attività delle mie imprese. Tuttavia, a tutela del buon nome e dell’onorabilità dell’Associazione e per evitare strumentalizzazioni della carica, ritengo opportuno concludere la mia esperienza alla guida della prestigiosa associazione che ho avuto l’onore di presiedere in questi anni».

 

Avversione verso la criminalità

«Ringrazio i componenti del Direttivo e indistintamente tutti i miei colleghi per la fiducia e il sostegno che mi hanno accordato in questo lungo periodo, nel quale abbiamo condiviso numerose iniziative per la legalità, per la giustizia e per lo sviluppo del territorio. Oggi, come sempre, mi sento di esternare i miei profondi sentimenti di avversione e ripudio per i fenomeni di criminalità che ho sempre contrastato anche in prima persona sporgendo decine e decine di denunce presso gli organi preposti per gli atti vandalici, i furti e le intimidazioni subite».