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giovedì 10 maggio 2018 | 13:31
Ambiente

Bucita, torna l'incubo speculazione sulla discarica - VIDEO - Notizie

Torna al centro della questione ambientale territoriale, dopo essere stata per anni oggetto di attenzioni e proteste. Sull’ex sito di conferimento consortile, tra i più importanti della Calabria avviato verso la definitiva bonifica, sarebbe riapparso lo spettro della speculazione

di Marco  Lefosse

La discarica di Bucita

Torna al centro della questione ambientale territoriale la discarica di Bucita, dopo essere stata per anni oggetto di attenzioni e proteste. Sull’ex sito di conferimento consortile, tra i più importanti della Calabria e oggi avviato verso la definitiva bonifica, sarebbe riapparso lo spettro della speculazione. E a preoccupare le associazioni ambientali del comprensorio ionico è proprio la fase di revamping, finanziata dalla Regione Calabria che sta interessando l’area e in particolare i lavori di keeping effettuati di recente per mettere al sicuro la grande buca della discarica e limitare, così, la produzione di percolato.

 

Terra e popolo lancia l'allarme speculazione

«In realtà – è quanto sostiene Flavio Stasi, del movimento Terra e Popolo - la copertura, costata in variante oltre 600mila euro e realizzata da pochi mesi, sarebbe già saltata, probabilmente a causa degli ultimi eventi atmosferici. Uno spreco di soldi pubblici – ha dichiarato Flavio Stasi – perché come avevamo già annunciato, questi interventi di copertura provvisoria senza un piano di caratterizzazione e la bonifica della discarica pubblica di servizio del’impianto, che noi chiediamo da anni. Oggi, dopo che la regione ha speso circa 600mila euro, a distanza di pochissimo tempo scopriamo che la copertura è sostanzialmente inutile. Ciò significa che l’acqua piovana andrà a creare ulteriore percolato, che saranno necessarie altre spese per il prelievo e lo smaltimento del percolato stesso, ma soprattutto significa altro inquinamento per il nostro territorio. Qualcuno dunque – ha concluso Stasi – ci dovrebbe spiegare che fine hanno fatto questi 600mila euro. Se davvero sono stati investiti e come!»

E si tratterebbe solo del progetto provvisorio. “pensate quanto ci costerà la copertura definitiva!”, ironizza ancora Stasi.

 

«Attendiamo fiduciosi chiarimenti e risposte urgenti da parte dei responsabili»

«È evidente – conclude Stasi -che, qualora non venga chiarita la situazione, saremo costretti a rivolgerci nuovamente alla Procura della Repubblica e questa volta anche alla Procura della Corte dei Conti, chiedendo evidentemente se i seicento mila euro di soldi dei calabresi, ai quali vanno aggiunti i costi di raccolta e smaltimento del percolato, siano stati effettivamente spesi nell'interesse della collettività o meno».