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venerdì 18 maggio 2018 | 15:27
Cronaca

‘Ndrangheta stragista, Cannella: «Forza Italia un progetto di Bagarella e dei suoi amici» - Notizie

Il pentito nell’ambito del processo in corso a Reggio riferisce anche di una riunione che sarebbe avvenuta a Lamezia perché la Calabria era considerata «fulcro per il mondo massonico»

«Nel dicembre '93, Bagarella mi ha detto che loro credevamo molto in questo nuovo partito, Forza Italia. Un progetto, mi spiegava, suo e di tutti i suoi amici, quindi di tutta cosa nostra. Bagarella mi ha detto che c'erano candidati loro». Uomo di fiducia di Leoluca Bagarella, oggi è il giorno della deposizione del collaboratore di giustizia Tullio Cannella sentito come testimone nel processo “’Ndrangheta stragista” in corso a Reggio Calabria. Il pentito ripercorre gli anni in cui per ordine di Cosa nostra ha iniziato a costruire “Sicilia libera”. Racconta di aver intrapreso l'attività «su richiesta di Bagarella che si lamentava della disattenzione dei politici nei suoi confronti e nei confronti di Cosa nostra. Movimenti analoghi stavano nascendo nel resto della Sicilia e del Meridione, ma anche la Lega Nord muoveva i suoi primi passi. E c'è stato un momento in cui i referenti politici delle varie leghe regionali si sono incontrati».

Cannella riferisce anche di una riunione che ci sarebbe stata a Lamezia Terme dove «ho incontrato anche uomini del Carroccio. Patania, il responsabile di Catania Libera, mi ha detto che era importante farla lì perché è lì che c'erano legami solidi con la massoneria e alcuni apparati statali che avrebbero dato copertura al movimento». Un aspetto che anche Vito Ciancimino qualche tempo dopo in carcere gli avrebbe confermato. «Mi spiegò che Lamezia è importantissima perché la Calabria è un fulcro per il mondo massonico e con apparati di varia natura. Mi disse che c'erano la massoneria ed altri apparati dello Stato che erano in rapporti con la 'ndrangheta».