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lunedì 21 maggio 2018 | 15:17
Animal house

Allarme meduse, specie aliene anche in Calabria: ecco la mappa -FOTO - Notizie

La velenosissima “caravella portoghese” avvistata nelle acque di Villa San Giovanni. Un elenco per riconoscerle ed evitarle

La medusa velenosa "caravella portoghese"

Riconoscerle per evitarle. Con l’arrivo della bella stagione è importante individuare le meduse, soprattutto quelle tropicali e sub tropicali, che hanno invaso i nostri mari quelle da cui tenersi lontani perché velenosissime, tanto da poter causare la morte. Quelle "nostrane" invece sono in prevalenza urticanti o innocue. Ecco una mappa - fornita dalla biologa marina Angela Santucci dell'Ismar-Cnr - della presenza delle varie meduse nei nostri mari e qualche dettaglio per riconoscerle, partendo dalle due potenzialmente letali. 

Physalia physalis: la Caravella portoghese è velenosissima. Arrivata dal Canale di Suez, non è una vera e propria medusa ma una colonia di polipi e meduse, attaccati a una vescica bluastra che convivono galleggiando sul pelo dell'acqua, con tentacoli lunghi anche 20 metri che contengono tossine che possono causare fortissimi dolori e anche l'arresto cardiaco. E' stata avvistata al largo di Sicilia, Sardegna e di Villa San Giovanni (RC).

Rhopilema nomadica: pericolosissima, può raggiungere anche mezzo metro di diametro. Molto simile al nostro innocuo Polmone di mare, ma con braccia filamentose e priva del caratteristico bordino blu-viola sull'ombrella, è stato avvistato nel Canale di Sicilia, Stretto di Messina e Sardegna. 

Pelagia noctiluca: la medusa luminosa, tra le più note native nel Mediterraneo, abbondante in Tirreno e Adriatico settentrionale, ha diametro tra 10 e 15 centimetri, colore tra il marrone e il violetto, ha tentacoli lunghi anche qualche metro, è molto urticante ma non fatale per l'uomo (immagine da cittadellaspezia.com). 

Rhizostoma pulmo: il polmone di mare nativo del Mediterraneo, quasi innocuo, si vede spesso in Adriatico e Ionio. Ha un'ombrella semisferica tendente al trasparente, bordi irregolari blu-viola, otto tentacoli sfrangiati e trasparenti. Può raggiungere fino a 50-60 cm di diametro e 10 kg di peso.

Cotylorhiza tubercolata: la Cassiopea mediterranea, non pericolosa, presente nel sud Italia si sta diffondendo nel Tirreno. Fino i 35 cm di diametro, sembra un disco volante di colore bianco, con una gobba rotonda e giallastra al centro, bordo frastagliato di colore giallo o verdastro, e tentacoli corti che terminano con dischetti di colore blu-viola. 

Aurelia aurita: la medusa quadrifoglio è urticante, si incontra lungo le coste adriatiche ma ha invaso anche alcune lagune salmastre, come quella di Varano, lungo la costa nord del Promontorio del Gargano. Con ombrella circolare e trasparente, può raggiungere i 20 cm di diametro e il suo margine presenta una frangia con numerosi tentacoli sottili e corti semitrasparenti.

 

Velella velella: la barchetta di San Pietro si può incontrare nel Tirreno e in primavera si osservano spiaggiamenti anche massicci che dipingono la battigia di celeste, per via di pigmenti che la proteggono dai raggi solari. Si trova entro i primi 10 cm di acqua, vive in colonia, il diametro è di 7-8 cm. 

Phyllorhiza punctata: dall'anno scorso la proliferazione di questa medusa indo-pacifica innocua per l'uomo, sono stati segnalati anche dal Golfo di Olbia. Ha corpo semisferico, diametro di circa 30-60 cm, di colore marrone-bluastro con punti bianchi e otto braccia orali ramificate e trasparenti che terminano con un gruppo di cellule urticanti.

Altri esemplari innocui: la “noce di mare”, specie aliena proveniente dall’Oceano Atlantico col corpo trasparente a forma ovale, di piccole dimensioni (fino a 12 cm) e sei lobi; e la salpa maxima, che nella fase sessuata si presenta aggregata in lunghe catene che possono raggiungere diversi metri di lunghezza, mentre gli organismi asessuati vivono singolarmente. Ansa

 

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