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venerdì 14 novembre 2014 | 12:20
Pasquale Motta

L'insostenibile pesantezza dell'inciucio con i Gentile - Blog

La presa di posizione di Mario Oliverio dovrebbe aver rotto il giocattolino mediatico con il quale da giorni i soliti retroscenisti si divertono a inquinare il confronto politico con la quintessenza del nulla

di Pasquale Motta

Oliverio è stato netto è chiaro: non ci sarà nessun inciucio post elezioni. Punto. Nessuna alleanza tra Mario Oliverio e l'Ncd-Udc andrà in onda dopo le elezioni del 23 novembre. Fine della storia. In molti però, ancora si chiedono: ma sarà veramente così? In politica tutto è possibile. D'altronde le dichiarazioni dell'assessore regionale ai LL.PP. lasciavano ipotizzare una tale eventualità.Le parole di Pino Gentile lette in maniera neutrale potevano anche essere considerate sagge, parlare di "coesione istituzionale", infatti, è sempre sintomo di responsabilità politica, in una regione come la Calabria. Ovviamente tutto ciò, letto asetticamente, ma quando ci sono di mezzo i fratelli Gentile, è difficile che ci possa essere qualcosa di asettico. Pino Gentile proponeva un accordo post elezioni a babbo morto", convinto che, il "morto", molto probabilmente, potrebbe essere il centro-destra della Santelli, della Ferro e dello stesso Peppe Scopelliti, convitato di pietra di questa competizione elettorale. Tuttavia, l'obiettivo dei Gentile è chiaro: dare l'impressione che l'operazione di alleanza pre elettorale con il centrosinistra abortita a Roma, sarà messa in atto dopo le elezioni. Tale posizione,  consente ai Gentile di rendere appetibile una coalizione che in molti, sia a destra che a sinistra, considerano sostanzialmente  inutile. Il ragionamento dei Gentile, è semplice semplice: la maggioranza con il nuovo sistema elettorale sarà risicata e, dunque, se Oliverio vorrà governare senza essere condizionato dai futuri mal di pancia di qualche consigliere, i fratelli Gentile sarebbero pronti al "mutuo soccorso".Ragionamento non peregrino, tenuto conto che, la nuova la legge elettorale è stata congegnata proprio dal centro-destra per rendere la vita difficile ai loro successori. La riduzione del consesso a 30 consiglieri, infatti, darà alla nuova maggioranza un margine risicato, con 17 consiglieri su 30  se non interverranno delle modifiche istituzionali,  i vincitori della competizione regionale avranno seri problemi a governare le stesse commissioni consiliari. Tutto ciò, i fratelli Gentile, navigati politici, lo sanno bene e tentano di farlo diventare un'opportunità per loro e per il terzo polo che hanno messo in piedi. Ma c'è da chiedersi: nel caso di vittoria del centrosinistra, quanto converrà a Mario Oliverio allargare la maggioranza all'NCD-UDC? E ancora: un tale allargamento sarebbe accettato dalla compagine che sostiene Oliverio (già abbastanza larga), senza conseguenze, tenuto conto che, inevitabilmente, restringerebbe spazi e aspettative già molto ridotte? I fratelli Gentile, rappresentano un "sistema di potere" molto forte, soprattutto nella provincia di Cosenza, con solidi agganci e coperture nelle istituzioni, tuttavia, ultimamente, sul piano politico non se la passano molto bene. La vicenda del "cinghiale ferito" che è costata la poltrona di sottosegretario al senatore Gentile, la guerra aperta con il sindaco della città Bruzia, la gestione della sanità nell'ASP di Cosenza e lo stesso isolamento nel centro-destra, rappresentano una spada di Damocle su tutto il sistema che nel corso degli anni hanno costruito, un sistema fatto di consenso clientelare e solide coperture ma che, al contempo, rappresentano una storia e un fardello troppo pesante e difficilmente sostenibile per il centrosinistra calabrese. D'altronde se l'accordo istituzionale si rendesse inevitabile, per quale motivo non dovrebbe essere fatto con l'intera opposizione? La realpolitik, in questo caso, a me sembra che vada in tutt'altra direzione dei progetti di "coesione istituzionale" ipotizzati dall'on. Pino Gentile. E tuttavia, c'è comunque da considerare un'altra eventualità,  e cioè che, il raggiungimento dell'8% di Alleanza Popolare sia inversamente proporzionale all'imminenza del 23 novembre. Pasquale Motta