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giovedì 24 maggio 2018 | 10:08
Cronaca

Cani legati con catene ed esposti alle intemperie, 3 denunce - Notizie

Le attività condotte dal Raggruppamento carabinieri parchi nel Cosentino. Accertata la presenza di cavalli detenuti irregolarmente

di Redazione

Le stazioni Carabinieri Parco di Cerchiara di Calabria (CS), San Donato di Ninea (CS) e Saracena (CS), coordinati dal  Reparto Carabinieri Parco Nazionale del Pollino di Rotonda (PZ) sono state impegnate negli ultimi mesi in numerosi controlli finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati a danno degli animali. Ultimamente nei comuni di Acquaformosa e San Donato Ninea  i militari, con l’ausilio dei medici veterinari dell’Asp di Cosenza area “C” Distretto Esaro/Pollino, hanno ispezionato vari ricoveri e canili abusivi, rivolgendo le attività sull’accertamento di eventuali maltrattamenti a carico di animali.

Tre denunce

Gli accertamenti posti in essere hanno portato al deferimento all’Autorità giudiziaria competente di 3 persone, C.G. e C.D. di Acquaformosa (CS) e P.C. di Roggiano Gravina (CS) con contestuale sequestro penale di 5 cani di varie razze, detenuti in violazione alla normativa vigente ed in contrasto con le loro caratteristiche etologiche. Tra questi alcuni erano legati con catene che impedivano loro i normali spostamenti e li costringevano in posti angusti, privi di acqua e cibo, in assenza di ricoveri o comunque inidonei a garantire il riparo dalle intemperie e dal sole cocente. E’ stata anche accertata la presenza di equidi detenuti irregolarmente e di dubbia provenienza. Dai primi accertamenti (alcuni ancora in itinere) risulta che alcuni provengono da centri ippici del Lazio, ancora iscritti in banca dati Unire e dismessi quali cavalli da corsa.

Sanzioni amministrative

Nell’occasione sono state elevate varie sanzioni amministrative in violazione della normativa in materia di identificazione (mancanza di microchip) e iscrizione in anagrafe canina per circa 2000 euro. Sono in corso ulteriori accertamenti per far luce su movimentazione e sparizione di cani nonché sul loro regolare possesso. Impegnate nelle attività anche due Unità cinofila antiveleno dei Carabinieri Forestali; il fenomeno degli avvelenamenti sta interessando sempre più spesso tali zone, ove il fenomeno del randagismo è più frequente o vi è una maggiore presenza di fauna selvatica protetta.