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domenica 19 agosto 2018 | 10:20
Salute

Il sindaco “cronista” per una notte al Pronto Soccorso di Locri - Notizie

Attese infinite e pazienti parcheggiati nei corridoi. Una notte di ordinaria inefficienza che il primo cittadino Giovanni Calabrese ha commentato in un post su Facebook  

di Loredana Colloca

Una ricognizione durata una notte intera, trascorsa su una sedia del Pronto soccorso di Locri insieme e al personale ai pazienti in attesa di cure diventata un vero e proprio "incubo di una notte di mezza estate". Protagonista il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, che ha deciso di toccare con mano il disagio con il quale malati e operatori sono costretti a confrontarsi costantemente, dalla mancanza di ambulanze alla possibilità negata di effettuare esami diagnostici fondamentali come risonanze magnetiche e Tac.

 

«Cinque incidenti stradali in poche ore nella Locride mandano in tilt il Pronto Soccorso – scrive il sindaco su Facebook-, uno dei feriti più gravi viene trasportato a Reggio Calabria per essere sottoposto a risonanza magnetica. Due pazienti sono, in questo momento, in attesa di essere sottoposti a Tac, ma per mancanza di personale la Radiologia è chiusa nelle ore notturne». La cronaca viene affidata a un post nel quale Calabrese racconta ciò accade davanti ai suoi occhi. «Non ci sono ambulanze disponibili per il trasporto a Polistena o in altro ospedale. Due pazienti - prosegue il sindaco - decidono di farsi accompagnare all'Ospedale di Reggio da un familiare. Altri tre pazienti "stazionano" al Pronto Soccorso in attesa che si liberi qualche posto in medicina. Medici e infermieri sono disperati, amareggiati, distrutti».

 

Calabrese racconta poi di una donna che, in seguito a un malore, è dovuta ricorrere a un servizio di trasporto privato per raggiungere il pronto soccorso a causa dell’assenza di un’ambulanza disponibile che la trasportasse in ospedale.

La ricognizione del sindaco finisce dopo qualche ora all’insegna dell’amarezza e con un messaggio di solidarietà al personale costretto a turni massacranti in condizioni di lavoro precarie, senza le attrezzature necessarie e i presidi necessari. «È notte fonda. Rientro a casa con la speranza che non ci siano altri problemi nel corso della notte e che le condizioni dei pazienti da sottoporre a Tac non peggiorino nelle prossime ore. Un sincero ringraziamento – conclude Calabrese - al coraggioso personale dei Pronto soccorso ed alle Forze dell'ordine che sono intervenute in tutti gli incidenti». 

 

Infine rivolge un appello ai suoi concittadini: «Sono sempre più dispiaciuto ed amareggiato che i cittadini di questo territorio debbano continuare a subire queste quotidiane mortificazioni. È tutto molto triste, ma non dobbiamo arrenderci come qualcuno vorrebbe. Ribelliamoci Tutti. La lotta per restituire dignità e decoro all'ospedale non si ferma, non ha orari e non conosce ostacoli neanche di notte».