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giovedì 13 settembre 2018 | 13:23
Salute

Sanità, il vescovo di Reggio scrive al ministro: «In Calabria è dramma» - Notizie

Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini si rivolge alla pentastellata Grillo: «Il commissariamento sta creando danni anziché offrire soluzioni»

Monsignor Morosini

«Tagli continui, problemi che risalgono a decenni fa, caos nomine e un commissariamento dannoso». Così l'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, descrive la situazione della sanità in Calabria in una lettera inviata al ministro Grillo.

«Il commissariamento non offre soluzioni»

«Nella sanità in Calabria - scrive il presule al Ministro - si va di male in peggio. Il provvedimento di commissariamento, preso dal precedente Governo, sta creando danni piuttosto che offrire soluzioni, se nel giudicare partiamo dal principio insostituibile del primato della persona e della cura della sua salute. Abbiamo sperato tutti in Calabria che il nuovo nella politica, dopo le ultime elezioni, desse una svolta a questo annoso problema della sanità in Calabria, i cui mali, non ho paura di riconoscerlo, sono da addebitare anche alla cattiva gestione dei Governi regionali passati».

La chiusura dei piccoli ospedali

«La situazione attuale, con la chiusura dei piccoli ospedali pubblici di periferia e con i tagli sanzionati per la sanità privata, è davvero drammatica. I tagli dei piccoli ospedali di periferia non sono compensati dal servizio, fosse anche il più specializzato possibile, degli ospedali pubblici dei grandi centri. Lo dimostrano le lunghe attese per analisi cliniche e le file ai vari Pronto soccorsi dove regna il caos, con ammalati che devono sostare ore e ore su sedie prima di essere attenzionati o ricoverati. Si arriva ad attendere anche giorni prima del ricovero in corsia. I piccoli ospedali erano una valvola di scarico per la sanità ordinaria, non specializzata, e per i piccoli interventi a beneficio dei pazienti e degli stessi parenti, che sono costretti a muoversi su strade impossibili e con servizi carenti».