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mercoledì 3 ottobre 2018 | 16:30
Cronaca

Mamma sequestrata e pestata a Vibo, in due non rispondono al gip - Notizie

La donna sarebbe stata imbavagliata, legata mani e polsi e scaraventata in un furgone per poi essere incatenata in un magazzino e picchiata. Alla base del raid punitivo, il desiderio di far vivere insieme i figli avuti da precedenti relazioni

di Redazione

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Leoluca Lo Bianco, 47 anni, ed il fratello Antonio Lo Bianco, arrestati ieri per sequestro di persona e lesioni aggravate, maltrattamenti in famiglia e minacce. Nell'interrogatorio di garanzia dinanzi al gip del Tribunale di Vibo Valentia, Pia Sordetti, i due arrestati sono comparsi a seguito del brutale pestaggio di una donna 40enne di Pernocari, frazione del comune di Rombiolo (Vibo Valentia), compagna di Leoluca Lo Bianco, e che sarebbe stata imbavagliata, legata mani e polsi e scaraventata in un furgone per poi essere incatenata in un magazzino e qui pestata con pugni, calci e bastoni in ferro.

Quindi di nuovo caricata su un furgone, trasferita in un altro magazzino e legata ad una canna fumaria per essere anche qui picchiata, minacciata di morte con una pistola e poi lasciata legata per 17 ore. Movente del raid punitivo, l'intenzione della donna di far vivere nella famiglia Lo Bianco anche i suoi due figli avuti da altre relazioni. L'interrogatorio di un terzo arrestato, Salvatore Lo Bianco, 37 anni, fratello dei primi due, si svolgerà invece a Bologna nel cui carcere si trova recluso. A ricostruire l'intera vicenda sono stati i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia.

 

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