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lunedì 26 novembre 2018 | 13:11
Cronaca

Depuratore in tilt per la tromba d’aria. Su Crotone incombe un disastro ambientale - Notizie

Si teme un’emergenza sanitaria nel caso in cui i liquami dovessero finire direttamente in mare. Il pericolo determinato anche dai reflui tossici provenienti dall’area industriale. Sopralluogo del presidente della Regione con i tecnici, ma il prefetto chiede l’intervento diretto del ministero all’Ambiente

di Redazione

I danni causati a Crotone dalla tromba d’aria

Un'emergenza di carattere ambientale che potrebbe avere conseguenze devastanti per la salute pubblica: è questo l'aspetto più preoccupante emerso dal sopralluogo effettuato questa mattina a Crotone dal governatore della Calabria, Mario Oliverio, accompagnato dagli assessori regionali Antonella Rizzo e Franco Russo, nella zona che ieri è stata interessata da una violenta tromba d'aria. Oltre ai centri commerciali ed ai capannoni delle aziende presenti nella zona industriale del Passovecchio, la furia del vento ha infatti danneggiato anche il depuratore del Corap, il consorzio regionale delle attività produttive che ha riunito i consorzi industriali della cinque province calabresi, nel quale attualmente vengono smaltiti i reflui della vecchia area industriale. Reflui che contengono scorie altamente tossiche e che potrebbero finire direttamente in mare provocando un disastro ambientale dal momento che il depuratore da ieri non è più in funzione e i reflui possono essere trattenuti al massimo per un paio di giorni.

Il prefetto di Crotone, Cosima Di Stani, ha fatto presente il problema al presidente della Regione e, considerata la gravità della situazione, ha chiesto che la problematica sia assunta direttamente dal ministero dell'Ambiente e che sul posto sia inviata una ditta altamente specializzata per riparare il danno nel più breve tempo possibile. Fra le ipotesi su cui si ragiona, l'invio a Crotone di una nave per caricare gli stessi reflui e smaltirli in un altro impianto di depurazione. L'alternativa sarebbe quella di utilizzare autobotti, ma si calcola che per smaltire i circa 5 mila metri cubi di acque reflue prodotte ogni giorno occorrerebbero almeno trenta autobotti.

 

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