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venerdì 21 dicembre 2018 | 16:05
Politica

Vibo, il sindaco Costa azzera la Giunta comunale - Notizie

Il primo cittadino potrebbe avere già pronta una lista di almeno sette assessori per arrivare a fine mandato. E parte il toto-nomi

di Redazione

Il sindaco Elio Costa

Il sindaco di Vibo Valentia Elio Costa fa la sua mossa nell’ottica di un allargamento della maggioranza e della formazione di una Giunta tecnica che possa traghettarlo fino alla scadenza naturale del mandato. Nel pieno della crisi politica che da settimane imperversa su Palazzo Luigi Razza, il primo cittadino ha proceduto questa mattina all’azzeramento della giunta comunale nella sua interezza.

Lo ha fatto con un decreto di revoca delle precedenti nomine nel quale testualmente si legge come il provvedimento sia frutto della «particolare situazione politica per cui appare opportuno procedere alla revoca dei precedenti decreti di nomina dei componenti della giunta comunale e quindi all’azzeramento di tutte le deleghe, anche in funzione della prospettiva di riduzione del numero dei medesimi, per diminuire i costi della politica».

Dopo le recenti dimissioni degli assessori Francesco Pascale (Attività produttive), Lorenzo Lombardo (Lavori pubblici) e Raffaele Manduca (Personale) - in quota Forza Italia - e di Giuseppe Macrì espressione di Liberamente insieme (Bilancio), decadono quindi dall’incarico anche il vicesindaco Raimondo Bellantoni (Cultura) e gli assessori Silvia Lara Riga (Innovazione), Katia Franzè (Urbanistica), Maria Concetta Marrella (Politiche sociali) e Antonella Sette (Ambiente).

Il passaggio lascia intendere che Costa abbia già pronta una lista di almeno sette assessori con i quali portare avanti un programma amministrativo di fine mandato basato su pochi punti prioritari. Resta da capire chi ne entrerà a far parte dopo il diniego giunto dai gruppi Vibo Unica e Progressisti per Vibo. Dando per acquisita la riconferma della fiducia da parte della sua attuale “maggioranza”, tutti gli indizi per un potenziale allargamento del perimetro della stessa portano verso i sei consiglieri eletti con il Pd, attualmente diffidati a parlare a nome del partito, promotori nei giorni scorsi di una mozione di sfiducia nei confronti dello stesso Costa.