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giovedì 28 febbraio 2019 | 15:05
Cronaca

Cosenza, Prendocasa in comune: «Protesta ad oltranza» - Notizie

Gli attivisti lasciano il presidio soltanto dopo aver ricevuto notizia della convocazione di un tavolo tecnico in Prefettura per il prossimo 4 marzo

di Salvatore Bruno

Gli attivisti di Prendocasa in Comune

Non avrebbero mollato la presa rimanendo in presidio, sul tetto e nel cortile del palazzo comunale, finché il Prefetto, la Regione ed il sindaco non avessero fornito una concreta risposta al problema dell'emergenza abitativa. Gli attivisti del Comitato Prendocasa sentono il fiato sul collo. Molti di loro sono indagati dalla Procura per i reati di associazione per delinquere finalizzata all’invasione seriale di edifici pubblici e privativiolenza privata e furto di energia elettrica. Vedono la soluzione lontana mentre si fanno sempre più insistenti le indiscrezioni sulla prossima esecuzione di uno sgombero forzato delle due strutture occupate in città: il palazzo Aterp di Via Savoia e l'ex Hotel Centrale.

Il blitz a Palazzo dei Bruzi

Un gruppo composto da circa una cinquantina di persone si è presentato all'ingresso del comune, riuscendo ad eludere i controlli della polizia municipale ed a scavalcare il cancello (clicca qui per guardare il video). Alcuni manifestanti si sono anche arrampicati sul tetto utilizzando una impalcatura montata all'interno del cortile per dei lavori in corso. Sono riusciti così a raggiungere la sommità della sede amministrativa per esporre il loro striscione. Sul posto sono giunte le volanti della questura e, a titolo precauzionale, una unità del 118 ed i vigili del fuoco.

Tavolo tecnico il 4 marzo

La protesta è andata avanti in maniera comunque civile e pacifica. Ed è stata sospesa soltanto quando, poco prima delle ore 16, è arrivata la notizia della convocazione di un tavolo tecnico in Prefettura dissato per lunedì 4 marzo alle ore 11. «Non siamo disposti a cedere neanche di un millimetro, pretendiamo una soluzione dignitosa per le decine di abitanti delle occupazioni di Via Savoia e Hotel Centrale - hanno detto gli attivisti, lasciando Palazzo dei Bruzi».