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giovedì 7 marzo 2019 | 13:53
Animal house

Tartaruga rischia di morire per la plastica ingerita, salvata - Notizie

Galleggiava sofferente al largo di Maratea quando è stata avvistata e soccorsa dagli uomini della Capitaneria di porto. Rosaria tornerà in mare durante la primavera

di Redazione

La tartaruga Rosaria

Galleggiava in modo anomalo, sofferente. Non ci hanno pensato due volte gli uomini della Guardia costiera quando, al largo delle coste di Maratea, hanno avvistato e soccorso una giovane tartaruga Caretta-Caretta. L’esemplare, 20 chili e lungo 52 cm, non riusciva a immergersi e il suo corpo pendeva verso destra. Per questo è stata recuperata e consegnata alle cure del gruppo operativo del Wwf Maratea. La biologa Valentina Paduano e il veterinario Massimo Lo Monaco hanno verificato subito le condizioni della Caretta caretta, che è ora ospite del Centro recupero tartarughe marine nell’Oasi Wwfdi Policoro. Lì è stata prima sistemata in acqua molto bassa, per permetterle di riadattarsi alle temperature e poi spostata in una vasca con acqua più alta, dove anche gli esperti hanno potuto osservare le anomalie nel nuoto della tartaruga.

«Quando le tartarughe galleggiano in questo modo, o si tratta di un problema ai polmoni, oppure hanno ingerito plastica– spiega la biologa Paduano-. Per capire cosa avesse era necessaria una radiografia, eseguita alla clinica veterinaria di Bari, che fortunatamente ha escluso problemi agli organi».

Doveva essere stata proprio la plastica a danneggiarla e poco dopo, dalle sue feci, è arrivata la conferma: Rosaria aveva ingerito un involucro di plastica tipico dei pacchetti di sigarette e forse, nel suo intestino, ci sono altri frammenti plastici che dovrà espellere. La tartaruga rimarrà in osservazione al centro di recupero di Policoro e verso la primavera, quando il clima sarà più mite e avrà riacquistato pienamente le forze, sarà liberata e potrà tornare a nuotare in mare. Dall’inizio dell’anno è stata lei la prima tartaruga recuperata nella zona di Maratea, mentre nel 2018 sono state quattro quelle recuperate, sempre in quella zona.