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venerdì 24 maggio 2019 | 11:39
Cultura

Palmi, Odifreddi chiude la sesta edizione del Festival di diritto e letteratura - Notizie

VIDEO | Il famoso scrittore ha discusso della passione per il gioco di Dostoevskij per poi spaziare dalla matematica alla fede, dalla storia alla filosofia

di Francesco Altomonte

Un genio, un grande scrittore divorato dalla passione del gioco, un vizio che raccontò in una delle sue grandi opere, il romanzo autobiografico “Il giocatore”. Fedor Dostoevskij è stato il protagonista dell’ultimo appuntamento della sesta edizione del Festival Nazionale di diritto e letteratura città di Palmi. Evento impreziosito dalla partecipazione dello scrittore e matematico Piergiorgio Odifreddi che si è intrattenuto in una stimolante discussione con il magistrato Antonio Salvati, ideatore e organizzatore dell’evento culturale.

 

«Dostoevskij ha scritto il romanzo “Il giocatore” che è un’opera autobiografica – ha spiegato Odifreddi – perché lui era in realtà un giocatore che si faceva trascinare da questo vizio. Patendo da questo punto si può spaziare in diverse direzioni e in diversi campi, perché il gioco non sono solo le carte o la roulette, ma tutte le attività umane regolate da leggi e regole sono in realtà giochi».

 

La discussione partita appunto dall’opera del grande scrittore russo ha toccato diversi temi, svariando dalla matematica alla fede, passando per la filosofia e la storia. Odifreddi ha parlato anche della nostra terra e di come la Calabria viene vista e raccontata da fuori.

 

«Sono stupito di questa rappresentazione della Calabria – ha aggiunto lo scrittore – Pensi, sto leggendo in questi giorni una biografia di Pitagora. In realtà Pitagora era di qui, di Crotone, e l’influsso delle sue idee arrivarono in tutto il territorio che oggi noi chiamiamo Calabria. Quindi credo sia sbagliato pensare che la Calabria sia soltanto quella spesso dipinta dai media. È in realtà una regione che ha una grande tradizione anche matematica e filosofica».    

 

Molto soddisfatto della riuscita del Festival è Antonio Salvati che, in occasione dell’ultima tappa della manifestazione, traccia un bilancio della sesta edizione.

 

«È stata un’edizione die grandi numeri – ha dichiarato Antonio Salvati – la prima organizzata dall’associazione “Amici del Festival di diritto e letteratura”. Abbiamo avuto 34 incontri, 17 università coinvolte, centinaia di ragazzi in tutta Italia che hanno seguito i nostri seminari, tanti ospiti. Tanti successi che ci fanno be sperare per il futuro anche grazie alla tendenza di ampliare ancora di più l’ambito di intervento con l’intervento dell’università della Calabria e del professore Daniele Cananzi».