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venerdì 28 giugno 2019 | 17:11
Economia e Lavoro

Reggio, disagi negli uffici giudiziari: la Uilpa scende in piazza - Notizie

VIDEO | La segreteria reggina del sindacato invita il ministro Bonafede a fare una visita presso il Palazzo di giustizia

di Giovanni Verduci

La Uilpa protesta

Uffici senza aria condizionata, personale ridotto al lumicino per effetto di quota 100, stress da lavoro correlato. Sono tante le motivazioni che hanno spinto i dipendenti degli uffici giudiziari aderenti alla Uilpa a scendere in piazza per protestare e chiedere l’attenzione del ministro Bonafede.

 

«Ad oggi – dice Patrizia Foti, Segretario generale della Uilpa di Reggio Calabria - la Giustizia è in ginocchio e lo sciopero è l’unica lotta contro il gravissimo stato di degrado degli uffici giudiziari, la difesa dei diritti dei lavoratori e per la qualità del servizio pubblico che rischia la paralisi. A nulla sono valse le proteste e l’inasprimento della lotta sindacale, scaturita con numerosi stati di agitazione messi in atto in questi ultimi anni, incluso il fallito tentativo di conciliazione svoltosi a Roma lo scorso 30 maggio presso il Ministero del Lavoro ed a seguito del quale sono state elargite solo gratuite e sterili promesse».

 

A Reggio Calabria, dove si aspetta ancora di poter entrare nel nuovo palazzo di giustizia, i problemi sono più pesanti per la mole di lavoro cui si deve fare fronte e per lo stato di abbandono in cui versano le strutture che ospitano magistrati e dipendenti. Ma non solo. Le difficoltà si allargano anche al settore degli ufficiali giudiziari.

 

«Ad aggravare le criticità sopra evidenziate - sottolinea la sindacalista - anche il degrado della struttura del Cedir che ospita il Tribunale, all’interno del quale, specialmente nel periodo estivo, le temperature raggiungono livelli a dir poco estenuanti e per i quali il personale è costretto a lavorare su una vera e propria graticola, a differenza della Procura, ospite nella stessa struttura, dove le criticità sono sensibilmente ridotte».

 

Se la macchina della giustizia non funziona o lo fa a rilento, i problemi si riverberano anche sul lavoro degli avvocati che, ieri al Cedir, sono stati vicini ai lavoratori in protesta come sottolineato dall’avvocato Natale Polimeni.