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sabato 29 giugno 2019 | 19:52
Cronaca

Sanità calabrese allo sfascio pure in tribunale. In Italia è quella che spende di più per le liti - Notizie

La spesa pro capite è la più alta a livello nazionale, dieci volte in più di quanto viene sborsato in Lombardia per resistere in giudizio e pagare eventuali risarcimenti. Una débacle confermata dall’istituto Demoskopica che emerge dal peggiore Indice di performance sanitaria di tutto il Paese

di Enrico De Girolamo

Non solo debiti, ma anche un mare di cause giudiziarie che costano alla sanità calabrese 19,5 milioni di euro l’anno. Tra i primati negativi che la Calabria è costretta a scontare c’è anche il record per le spese legali e da sentenze sfavorevoli. Nessun’altra regione italiana sta messa peggio in termini di spesa pro capite da gettare in questo pozzo senza fondo che fa la felicità di avvocati e consulenti.

 

Secondo quanto emerge dall’Indice di performance sanitaria (Ips) realizzato annualmente dall’Istituto Demoskopika, i calabresi sborsano circa 10 euro a testa per consentire al sistema sanitario regionale di resistere in giudizio e di pagare i rimborsi riconosciuti dai giudici nei numerosissimi conteziosi legali. Può sembrare poco, ma è tantissimo rispetto a quanto spende la Lombardia, che nonostante conti cinque volte più abitanti della Calabria, può ostentare una spesa che non arriva a 1 euro a testa per ogni residente. Un dato che implicitamente dichiara l’enorme distanza in termini di qualità e quantità dell’assistenza sanitaria: come dire, peggio funziona la sanità, maggiori saranno gli esborsi in tribunale.

 

A livello nazionale, nel solo 2018, le spese legali per liti, da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, ammontano a oltre 190 milioni di euro, circa 522mila euro al giorno, con un incremento dell’8,9% rispetto all’anno precedente. E la Calabria è ultima tra gli ultimi, visto che al Sud si accumulano il 63% delle spese legali del sistema sanitario italiano, pari a 120 milioni di euro, seguite da quelle del Centro con 42,6 milioni di euro (22,4%) e del Nord con una spesa generata per 28,2 milioni di euro (14,8%).Nella parte più bassa della classifica, inoltre, si posizionano anche Toscana e Abruzzo con 8 euro di spesa pro capite e con una spesa assoluta rispettivamente pari a 29,9 milioni di euro e a 10,5 milioni di euro. A seguire la Sicilia con 6,3 euro pro capite (31,5 milioni di euro), la Sardegna con 5,5 euro pro capite (9 milioni di euro) e la Puglia con 5,2 euro pro-capite (21,2 milioni di euro).

Dall’altra parte della classifica, i meno litigiosi sono i sistemi sanitari di Lombardia (0,8 euro pro-capite), Liguria (0,7 euro pro-capite) e Piemonte (0,6 euro pro-capite) rispettivamente con 8,4 milioni di euro, 1,1 milioni di euro e 2,5 milioni di euro di spese legali.

 

Allargando lo zoom e tornando a considerare l’Indice di performance sanitaria nel suo complesso - che prende in considerazione diversi parametri, dall’aspettativa di vita alla soddisfazione per i servizi erogati, dalla mobilità sanitaria da e verso altre regioni alla facilità di accesso alle prestazioni – la Calabria si conferma all’ultimo posto, con un indice di 89,1 punti, il più basso lungo tutto lo Stivale. Le posizioni migliori sono tutte al Centro-Nord: a guidare la classifica dell’Istituto Demoskopika, c’è il Trentino Alto Adige che, con un punteggio pari a 107,5, spodestando così l’Emilia Romagna (107,3 punti) dal gradino più alto. Subito dopo vengono Veneto (105,3 punti) e Umbria (105,2 punti). Poi Marche (104,9 punti), Toscana (104,2 punti), Lombardia (104,1 punti), Friuli Venezia Giulia (103,7 punti) e Piemonte (102,5 punti). Sugli ultimi gradini, ma comunque prima della Calabria, ci sono Abruzzo (96,4 punti), Sardegna (95,8 punti), Sicilia (93,8 punti) e Campania (91,6 punti).

Enrico De Girolamo