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mercoledì 17 luglio 2019 | 06:55
Cronaca

Falsa testimonianza, chiesto l'invio degli atti alla Procura per il sindaco Scionti - Notizie

Il primo cittadino di Taurianova chiamato a testimoniare nell'udienza nel processo stralcio di "Terramara-closed", nel quale risulta come unico imputato l'ex assessore Francesco Sposato

di Redazione

Fabio Scionti

Falsa testimonianza. Questo contesta il pubblico ministero della Dda di Reggio Calabria Giulia Pantano al sindaco di Taurianova Fabio Scionti e al presidente del consiglio comunale Fausto Siclari. Il pm ha chiesto l'invio degli atti alla procura dei due politici taurianovesi al termine dell'udienza nel processo stralcio di "Terramara-closed", nel quale risulta come unico imputato l'ex assessore Francesco Sposato, accusato di associazione mafiosa.   Sposato è accusato in un altro procedimento dell'attentato dinamitardo contro l'auto del sindaco Scionti, avvenuto la notte tra il 4 e il 5 settembre 2017. E proprio per questo episodio sono stati chiamati a testimoniare il primo cittadino, Siclari e l'ex capogruppo pd in consiglio comunale Giuseppe Falleti, obbligato a dimettersi da Scionti la scorsa settimana. La procura ritiene i due procedimenti strettamente collegati per dimostrare l'appartenenza di Sposato alla 'ndrangheta.     I tre politici erano stati intercettati dai carabinieri del Gruppo Gioia Tauro che stavano indagando sulla bomba. In quella conversazione Scionti, Siclari e Falleti ipotizzavano che dietro l'attentato ci fosse Sposato. Ieri in aula però, il sindaco e il presidente del consiglio hanno affermato che la loro fosse solo una supposizioni tra le altre che avevano fatto quel giorno e di non avere certezza della colpevolezza di Sposato, tanto che in quel dialogo a tre erano stati fatti altri nomi. Il pm non è rimasto convinto della loro versione tanto da chiedere al tribunale l'invio degli atti alla procura per falsa testimonianza. Una decisione che i giudici palmesi prenderanno il giorno della sentenza.      Intanto sul banco dei testimoni era salito Falleti.  Il collegio difensivo di Sposato formato dagli avvocati Luca Cianferoni, Guido Contestabile e Maria Rosà Crocitti, hanno fatto notare al tribunale che Falleti fosse finito nelle indagini sulla bomba perché i carabinieri avevano scoperto che, nelle settimane precedenti all'attentato l'allora capogruppo del pd nell'assise cittadina avesse inviato a se stesso e al sindaco Scionti delle lettere minatorie per cercare di rinsaldare o rapporti nella maggioranza Consiliare. Nonostante sulla posizione di Falleti non sia stato formulato un capo di imputazione, il tribunale ha deciso di sentirlo come indagato in procedimento connesso e rinviando la sua testimonianza, assistita da un legale, al prossimo 19 settembre.     LEGGI ANCHE: