Sezioni
Edizioni locali
Blog
mercoledì 17 luglio 2019 | 18:55
Italia Mondo

Violenza di genere, il “Codice Rosso” che tutela le vittime diventa legge - Notizie

Via libera del Senato al ddl con un inasprimento delle pene nel codice penale. Introdotti i reati di revenge porn e sfregi al viso oltre allo stop ai matrimoni forzati

di Redazione

Via libera definitivo al cosidetto “Codice Rosso”, il ddl che dispone le misure per tutelare le vittime di violenza domestica e di genere. Disco verde al provvedimento – dopo aver ottenuto l’ok definitivo in Parlamento – che in Senato ha incassato 197 voti a favore, 47 astensioni e nessun voto contrario. A favore hanno votato M5S, Lega, Fi, Fdi e Gruppo delle Autonomie. Pd e Leu si sono astenuti. Il provvedimento con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale sarà quindi legge.

Il "codice rosso" introduce una corsia preferenziale per le denunce, rende le indagini più rapide e obbliga i pm ad ascoltare le vittime entro tre giorni. In pratica si accelera lo svolgimento delle indagini per evitare che le lentezze nell'acquisizione e nella iscrizione di notizie di reato possano pregiudicare la tempestività degli interventi contro i reati di maltrattamenti, violenza sessuale, stalking, e di lesioni aggravate se commessi in contesti familiari o nell'ambito di relazioni di convivenza. Vengono introdotti i reati di revenge porn e sfregi al viso oltre allo stop ai matrimoni forzati. Il disegno di legge si compone di 21 articoli che vanno a compore un provvedimento che incide sul codice penale per inasprire le pene per alcuni dei citati delitti, per rimodulare alcune aggravanti e per introdurre nuove fattispecie di reato.

Velocizzazione delle indagini

La polizia giudiziaria dovrà comunicare al magistrato le notizie di reato di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate avvenute in famiglia o tra conviventi. E la vittima dovrà essere sentita dal pm entro 3 giorni dall'iscrizione della notizia di reato.

Violenza sessuale

Le pene salgono a 6-12 anni rispetto a oggi, quando la reclusione minima è di 5 anni e quella massima di 10. La violenza diventa aggravata in caso di atti sessuali con minori di 14 anni a cui è stato promesso o dato denaro o qualsiasi altra cosa utile.

Stalking

La reclusione passa dai 6 mesi-5 anni al minimo di un anno e massimo di 6 anni e 6 mesi.

Botte in famiglia

Per maltrattamenti contro familiari o conviventi, la reclusione passa dagli attuali 2-6 anni a 3-7 anni; la pena è aumentata fino alla metà se il fatto avviene in presenza o ai danni di un minore, di una donna in gravidanza, di un disabile oppure se l'aggressione è armata.

Sfregi

Il codice penale si arricchisce di un articolo sui casi di aggressione a una persona, con lesioni permanenti al viso fino a deformarne l'aspetto. Il responsabile è punito con la reclusione da otto a quattordici anni. Se lo sfregio provoca la morte della vittima, scatta l'ergastolo. E per i condannati sarà più difficile ottenere benefici come il lavoro fuori dal carcere, i permessi premio e le misure alternative.

Nozze forzate

Introdotto grazie a un emendamento di Mara Carfagna, punisce chi induce un altro a sposarsi (anche con unione civile) usando violenza, minacce o approfittando di un'inferiorità psico-fisica o per precetti religiosi. La pena va da uno a cinque anni, sale a 2-6 anni se coinvolge un minorenne ed è aggravata della metà se danneggia chi non ha compiuto 14 anni al momento del fatto.

Stop al revenge porn

Chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda foto o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito di una persona senza il suo consenso, rischia da uno a sei anni di carcere e una multa da 5.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o acquisito le immagini, le invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso dell'interessato per danneggiarlo. La pena viene aumentata se l'autore della vendetta è il coniuge (anche separato o divorziato), un ex o se i fatti sono avvenuti con strumenti informatici.