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domenica 18 agosto 2019 | 14:03
Cronaca

Processione annullata a Cosoleto, il patatrac si poteva evitare - Notizie

VIDEO | La verifica per tempo dei nominativi dei portatori sarebbe mancata ed è per questo dovuto intervenire il commissariato di polizia. Ecco cosa impone il decreto vescovile

di Agostino Pantano

La statua di San Rocco venerata a Cosoleto

Il decreto c’è, ma la prevenzione delle infiltrazioni mafiose voluta dal vescovo Francesco Milito sembra fallire. A 48 ore dal blocco della processione di San Rocco ad Acquaro di Cosoleto, è netta la sensazione che si sia inceppato il meccanismo introdotto nel 2016 per verificare a tempo debito la moralità degli aspiranti portatori. Parla chiaro la normativa che nella diocesi della Piana regina venne creata a seguito del clamore suscitato dall’inchino della statua della madonna davanti alla casa del boss di Oppido Mamertina. I devoti che recano l’effige – si legge nel decreto - non possono essere persone con evidenti comportamenti delinquenziali o pubblicamente appartenenti ad associazioni mafiose. Ci sarebbe da fare dunque una lunga verifica dei nominativi, precedente ad ogni corteo, tanto più che il decreto impone pure che i fedeli che portano devono seguire dei corsi di formazione. Dunque sarebbe stato lo Stato e non la chiesa ad accorgersi che le norme vescovili stavano per farsi benedire, ma né il vescovo – che per ora non rilascia interviste – né il parroco don Giovanni Bruzzì che abbiamo provato a contattare, per ora, ci possono aiutare a saperne di più.