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venerdì 13 settembre 2019 | 16:53
Cultura

Libertà di culto e immigrazione, il seminario promosso da Gam - Notizie

La religione può diventare elemento essenziale nelle dinamiche e strategie di integrazione. Se ne parlerà a Vibo Valentia in un convegno promosso dal professore Unical Nicola Fiorita e moderato dal giudice della Corte d'Appello di Catanzaro Francesca Romano

di Redazione

L’associazione di promozione sociale Gam, presieduta da Francesca Nacci, inaugura il nuovo anno sociale con un seminario dal titolo: “La libertà religiosa degli stranieri” a cura di Nicola Fiorita, professore associato della cattedra di Diritto e religione in Europa e Diritto islamicopresso l’ Università della Calabria. Il seminario, previsto il 18 settembre alle ore 17,30, si terrà nei locali dell’Istituto Maria Immacolata di Vibo Valentia.

Libertà religiosa e di pensiero

Ad introdurre e coordinare i lavori sarà Francesca Romano, giudice di Corte d’Appello di Catanzaro e membro della Gam. Obiettivo, verificare le possibili intersezioni tra due valori centrali in ogni comunità, quello della libertà religiosa e quello della libera manifestazione del pensiero, con l’occhio al bilanciamento tra diritti di pari rango tra le diverse etnie. Gli interventi si accentreranno dunque su una questione ampiamente nota e dibattuta in tutti gli ordinamenti giuridici moderni, che la complessità delle società occidentali – in cui agiscono culture e tradizioni sempre più diverse –accentua per rilevanza quantitativa e qualitativa.

Mamaland

All’ interno dell’Istituto, lo ricordiamo, è ubicato Mamaland, “Sportello per la maternità migrante” aperto tutti i venerdì dalle 16: 30 alle 19:00, grazie al quale le operatrici della GAM erogano una serie di servizi alle mamme migranti: assistenza legale, psico-relazionale e sanitaria; laboratori multiculturali per mamme e bambini, laboratori di lingua per le mamme e di assistenza scolastica per i bambini. Segno della centralità che in tale associazione, riveste il tema della “libertà religiosa” e quellodell’immigrazione.

L'immigrazione e la religione

L’immigrazione costituisce il fattore di massima pluralizzazione della scena religiosa italiana. E nel caso degli immigrati, la professione religiosa può diventare elemento essenziale delle dinamiche e strategie di integrazione. Per i migranti la fede religiosa è spesso uno dei pochi sostegni psicologici nell’affrontare le difficili prove che comporta la vita in un paese nuovo e sconosciuto. Ed è proprio la Costituzione italiana a riconoscere in maniera cristallina (articolo 19) il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e praticarne il culto, eccetto riti contrari al buon costume.

Rispetto ed accoglienza

Occorre quindi una forma di accoglienza più rispettosa dell’identità culturale e religiosa dei migranti. Le tutele descritte devono essere garantite anche nelle strutture di accoglienza, fornendo una vera e propria “assistenza spirituale” in ossequio del disposto di cui all’art. 19 nonché dell’art. 3 della Costituzione italiana. Una consapevolezza ed una sensibilità che la Gam, anche attraverso simili iniziative di sensibilizzazione, non manca, ogni anno di riproporre e promuovere, per uno sviluppo costante e condiviso.

a cura di Carmen Amato