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mercoledì 18 settembre 2019 | 15:26
Cronaca

Confiscato ai clan, nell'ostello della carità - di Lamezia si coltiva la speranza - Notizie

VIDEO | La palazzina è stata affidata all'ente diocesano che ha avviato progetti di accoglienza e di inclusione a favore dei più bisognosi

di Tiziana Bagnato

Coltivare la speranza, l’inclusione e il futuro in un appartamento di proprietà dei clan. Dare un segno tangibile di svolta e farlo in luoghi sottratti alla ‘ndrangheta in una città che ne è ancora vittima e in cui la criminalità organizzata ha abbassato la testa rispetto ai decenni passati ma continua con nuove leve e nuove forme a penetrare nella quotidianità e nelle istituzioni. Tanti i beni che sono stati confiscati alla 'ndrangheta a Lamezia. Uno degli ultimi ad essere stato assegnato e destinato ad una nuova vita è una palazzina di via Salvatore Raffale, confiscato alla famiglia Cerra. Il bene, tramite un regolare bando, è stato dato in comodato d’uso alla Caritas Diocesana che qui ha realizzato l’Ostello della Carità nell’ambito del progetto “Costruire Speranza”.

 

Al piano terrà, in un’ala attrezzata con sedici posti letto, cucina e bagni si accolgono realtà di turismo sociale, gruppi di giovani provenienti da altre parrocchie, Diocesi o intenzionati a svolgere attività di volontariato e gemellaggi. Al piano superiore, invece, in precedenza c’era un Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas) ma poi, così come avvenuto per quello gestito dalla Progetto Sud, la Caritas ha deciso di non adeguarsi alle nuove norme della Prefettura che spogliavano di diverse attività finalizzate all’inclusione e all’integrazione il centro, decidendo così di uscire dal progetto per portare avanti con le proprie forze e i propri valori l’accoglienza di stranieri. Quattro quelli presenti al momento.

 

Lo stabile è circondato da un piccolo uliveto costituito da 35 alberi dai quali viene prodotto olio per ospiti e Caritas e un orto che contribuisce ad arricchire la tavola di chi in questo momento vive in ostello. Diversi gli spazi ancora da recuperare e i progetti in cantiere. L’ostello vuole infatti crescere e diventare un punto di riferimento per il territorio diventando occasione di contaminazione, collaborazione e rete.