Dono di Natale

«È stato amore a prima vista»: la storia di Spots, dal canile alla nuova famiglia di Vibo Valentia

VIDEO | Il cucciolo di quasi tre mesi era rinchiuso nel canile municipale. L'abbraccio di Lorenzo e le coccole della mamma

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di Cristina Iannuzzi
24 dicembre 2022
21:30

«Spots sta aspettando la sua nuova famiglia». È emozionata Marika Barreca, mentre coccola un meticcio di quasi tre mesi: «Lo abbiamo trovato qualche settimana fa insieme alla sua mamma, era stato abbandonato in un terreno. Non ce l’avrebbe fatta senza il nostro intervento».  È una delle tante storie che la vice presidente dell’Associazione Argo, che da anni gestisce il canile municipale di Vibo Valentia, racconta ai nostri microfoni. Storie di abbandoni, ma anche storie di adozioni.

«Non succede tutti i giorni di dare in adozione un cane. E quando ciò avviene – dice –  per noi è un’ immensa gioia». Molti dei 219 randagi trascorreranno il resto della loro vita nel canile. Anche se il sogno di Marika sarebbe quello di trovare una famiglia per tutti. Così come è successo per Spots, la cui nuova famiglia non si fa attendere. Dopo avere formalizzato l’adozione, Lorenzo corre incontro al suo nuovo amico, lo bacia e lo accarezza, mentre la mamma lo avvolge in una calda coperta.


I cani catturati vengono sterilizzati, i maschi castrati e vaccinati dopo un periodo di quarantena sanitaria. «Purtroppo non in tutti i comuni funziona così. Alcuni paesi del Vibonese – denuncia la volontaria – non hanno le convenzioni con i canili, per questo in alcuni centri il fenomeno randagismo è fuori controllo. La soluzione sarebbe il canile provinciale. Un progetto atteso da anni e che dovrebbe avviare la Regione Calabria. 

I cani che tornano indietro

C’è poi un altro triste fenomeno, quello dei cani che vengono restituiti. «Durante il Covid tantissime persone hanno adottato i cani per avere compagnia, adesso che siamo usciti dall’emergenza pandemica non li vogliono più e ce li riportano provocando un’immane sofferenza all’animale. Non è un fenomeno solo vibonese o calabrese – specifica – ma è nazionale ed ha numeri impressionanti», prosegue Marika. «I randagi – sottolinea la volontaria – hanno spesso un passato fatto di violenze e abbandoni. Ecco perché bisogna adottare in modo consapevole. I cani – ribadisce Marika – non sono oggetti, ma esseri viventi che provano emozioni. Ecco  perché non vanno regalati a Natale. I cani, così come i gatti, vanno amati e rispettati, anche perché in cambio danno amore incondizionato».  

Giornalista
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