Economia e Lavoro

Il sit-inI lavoratori della Port Agency rimasti disoccupati minacciano il blocco totale del gate dello scalo di Gioia Tauro

I sindacati scrivono ad Occhiuto per richiedere intervento e non nascondono la preoccupazione per «la gravissima situazione dei lavoratori» che oggi hanno indossato delle maschere bianche in segno di protesta

di Giuseppe Mancini
30 aprile 2024
18:52
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3 minuti di lettura

«Venerdì 3 maggio inizieremo con un rallentamento dei mezzi che transitano nel gate del Porto, con la speranza che arriveranno delle notizie, altrimenti poi vedremo il da farsi». È quanto annuncia Francesco Infantino portavoce dei lavoratori Port Agency rimasti disoccupati, che da ieri, lunedì 29 aprile, stazionano in modo pacifico davanti al gate del porto di Gioia Tauro. «Non iniziamo con un blocco totale, daremo ancora la possibilità venerdì di darci delle risposte concrete. Poi, lunedì prossimo 6 maggio c'è l'incontro del presidente Agostinelli al Ministero, quindi perpetreremo un rallentamento fino ad allora. Se non avremo una risposta positiva a riguardo, allora, martedì 7 sicuramente procederemo con il blocco totale».

Oggi i lavoratori davanti al gate hanno indossato delle maschere bianche in segno di protesta «le maschere perché noi siamo fantasmi per le istituzioni, da 10 giorni chiediamo aiuto alle istituzioni e non abbiamo avuto nessuna risposta e ci sentiamo dai fantasmi, disoccupati, all'abbandono».


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 Al suo tempo, la Port Agency fu costituita per garantire un supporto di manodopera nei momenti di maggiore attività dello scalo gioiese. Oggi, ha cessato di esistere e 60 padri di famiglia chiedono aiuto alle Istituzioni e hanno costituito un movimento autonomo in difesa dei propri diritti. Si è indirizzati verso la trasformazione dell’agenzia in impresa ex art. 17 per fornire lavoro portuale temporaneo, garantendone, al contempo, la sostenibilità gestionale ed economica. La trattativa, però, attraversa una fase di stallo. Da quando è scattata l'emergenza in tanti si sono attivati per trovare una soluzione, tra cui le maggiori sigle sindacali. Ieri, lunedì 29 aprile, Filt CGIL, Fit CISL, Ultratrasporti e Sul, hanno scritto al presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto per richiederne un intervento urgente e «incidere con forza sulle decisioni della politica a salvaguardia dei lavoratori». I sindacati non nascondono la preoccupazione per «la gravissima situazione dei lavoratori Port Agency in sit in permanente presso il varco doganale del Porto di Gioia Tauro. Si riscontra un clima rovente con gli uomini in procinto di esplodere in azioni disperate».

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Il primo cittadino di Gioia Tauro Aldo Alessio è costantemente vicino alla battaglia dei lavoratori e alle evoluzioni della vicenda. Per far sentire il proprio sostegno, questa mattina, si è recato personalmente davanti al gate per incontrare i lavoratori.

«I ritardi della politica sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. Nessun emendamento da parte dei parlamentari del territorio è stato presentato, a suo tempo, al decreto mille proroghe di fine anno per salvare questi 63 lavoratori dal licenziamento attraverso una proroga della Port Agency fino al 31 dicembre 2024 e nell’attesa di una definitiva soluzione strutturale della vertenza in atto – dichiara il sindaco in una nota-. Nonostante tutto, a nostro avviso, c’è ancora un filo di speranza che ci può permettere di ribaltare il tavolo della trattativa e trovare la giusta soluzione al problema. Un porto moderno, innovativo e di eccellenza, qual è appunto, Gioia Tauro, non può fare a meno dell’art. 17, per tenere testa alla concorrenza».

Andrea Agostinelli presidente dell'autorità portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio il prossimo 6 maggio è atteso da un incontro importante con la Direzione generale del Ministero delle Infrastrutture, per sbloccare la situazione e ridare speranza ai lavoratori.

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