Atlante dell’infanzia a rischio

Il report di Save the children presentato a Rende: «Allarmante il divario tra Nord e Sud»

VIDEO | Dati poco incoraggianti emergono dalla tredicesima edizione del rapporto redatto dall'Organizzazione internazionale e presentato con la partecipazione di esponenti dell'associazionismo e del volontariato

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di Salvatore Bruno
13 gennaio 2023
21:04

L'edizione 2022 dell'Atlante dell'infanzia a rischio, è incardinata intorno ad un quesito apparentemente banale, formulato quasi per abitudine ed al quale si risponde spesso solo per pigrizia o per educazione. Come stai? è la domanda da cui Save The Children ha scelto di partire nel redigere la ricerca, presentata nel salone consiliare del Comune di Rende per iniziativa della consigliera Chiara Lolli, con la partecipazione degli studenti delle scuole cittadine e l'intervento tra i relatori, di esponenti di associazioni, della branca medica pediatrica e del volontariato.

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Salute e benessere

Nella relazione introduttiva, Carla Sorgiovanni, referente regionale dell'organizzazione non governativa impegnata sul fronte della tutela dei più piccoli, ha messo in fila i dati della tredicesima edizione del rapporto, compilato prendendo in esame i determinanti sociali della salute, ovvero quegli elementi, come il contesto geografico, il contesto familiare, il livello culturale, la situazione economica, che contribuiscono a stabilire la condizione di salute di bambini e adolescenti. Dove per salute «si intende – ha spiegato Carla Sorgiovanni – un requisito di benessere. Ci siamo allora chiesti cosa produca il benessere nei bambini e negli adolescenti».


Il Sud in coda

«Viene fuori per il Sud una situazione allarmante - ha detto l'esponente di Save The Children - Tra le altre risultanze, emerge che un minore di Bolzano ha la prospettiva di vivere in buona salute fino a 67 anni, che per i piccoli calabresi si riduce a 54 anni». Così si allarga la forbice delle diseguaglianze, da cui ha origine l'ingiustizia sociale.

Gli strascichi del Covid

Inoltre bisogna fare i conti con gli effetti a lungo termine della pandemia: le restrizioni hanno di fatto sottratto due anni di vita sociale a bambini e ragazzi in una fase cruciale dello sviluppo. La conseguenza è un generale sentimento di insicurezza che induce i giovani all'isolamento ed a rimanere sempre più confinanti all'interno delle loro stanze dove si sono creati un luogo protetto ma avulso dalla realtà.

Gli altri relatori

All'iniziativa, moderata dal giornalista Davide Franceschiello, sono intervenuti tra gli altri il presidente del CSV di Cosenza Gianni Romeo, la neuropsichiatra infantile dell'Università di Messina Antonella Gagliano, la rappresentante regionale della Federazione dei Medici Pediatri Angela Gullo e poi Teresa D'Andrea, presidente dell'Associazione Potenziamenti e Giorgio Porro, presidente regionale del Csi. La manifestazione è stata conclusa dagli interventi dell'assessore alla cultura del comune di Rende Marta Petrusewicz e dall'assessore regionale al welfare Emma Staine.

Giornalista
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