Paravati

La chiesa di Natuzza aperta al culto da agosto, la commozione dei fedeli dopo l’annuncio del vescovo

VIDEO | La prima pietra nel 2002, poi l'iter per la consacrazione bruscamente interrotto a causa di dissidi interni. Ora la gioia: «Finalmente si avvera il sogno della nostra mistica»

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di Cristina Iannuzzi
8 marzo 2022
19:37

C'è commozione a Paravati. Le parole del vescovo della Diocesi di Mileto, Nicotera e Tropea Attilio Nostro, che domenica scorsa ha annunciato la consacrazione della chiesa Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, sono arrivate inaspettate, come un raggio di sole dopo la tempesta. Sabato 6 agosto la chiesa sarà dunque aperta al culto. Una decisione attesa da anni. Un sogno annunciato nel 1944, quando a Natuzza apparve la Madonna dicendole che un giorno ci sarebbe stata una grande casa dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime.

Una visione narrata nel libro di Vincenzo Varone dal titolo ”Natuzza Evolo, il soffio del bene”. E proprio nelle pagine del volume del giornalista e saggista di Paravati sono riportate tutte le fasi che hanno condotto alla costruzione della chiesa, la cui prima pietra fu posata l’8 giugno del 2002. «Questa pietra – disse quel giorno Natuzza Evolo rivolgendosi alla Vergine - diventi un santuario perché tutto il mondo ti venga a visitare». E così è stato. Mattone dopo mattone, grazie alle donazioni dei fedeli, la grande chiesa è stata costruita. Ma perché fosse compiuto il desiderio della mistica con le stimmate bisognava consacrarla.


Un iter che si è bruscamente interrotto a causa delle contrapposizioni tra Chiesa e Fondazione. Nubi che si sono diradate domenica scorsa quando il nuovo vescovo, dal sagrato della cattedrale, ha annunciato la data della consacrazione, tra gli applausi dei fedeli che gremivano la chiesa: «Abbiamo sofferto molto – confida una donna di Paravati – perché il sogno di Mamma Natuzza di accogliere anziani e deboli in una grande chiesa con tante case per i più deboli rischiava di tramontare. Ma adesso – dice non riuscendo a trattenere le lacrime – siamo felici».

Oggi, la chiesa edificata nel nome di Mamma Natuzza, è aperta ai tanti pellegrini che ogni giorno varcano i cancelli di Villa della Gioia. Come Giuseppe Rinaldi, l'agente di polizia penitenziaria che da Palmi ha raggiunto in bici la cittadina del vibonese per portare la torcia della pace, in una staffetta d'amore e solidarietà che sta attraversando tutta la penisola. «Domani saremo a Palmi, mentre sabato raggiungeremo la Basilicata. Il 15 maggio la carovana della Pace sarà in piazza San Pietro a Roma per la benedizione della torcia».

Un via via continuo alla tomba di Natuzza. Quella donna umile è stata conosciuta per caso da un agente di commercio di Bari, entrando in una salumeria del paese dove ogni cosa parla di Natuzza. Perché non c’è casa o negozio a Paravati che non abbia una foto con l’immagine della mistica con le stimmate: «Per questo sono qui, per conoscere questa donna di cui tutti parlano».

Giornalista
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